Dopo la pubblicazione dei bandi relativi al Concorso scuola 2024 per 19.032 posti nelle scuole dell’Infanzia e Primaria nonché Secondaria di primo e secondo grado, il Segretario generale della Gianna Fracassi FLC CGIL ribadisce tutto il proprio disappunto e la propria contrarietà rispetto ad una procedura concorsuale che si traduce solo in “inammissibile sperpero di denaro pubblico, con l’unico risultato di lasciare nel limbo della precarietà migliaia di idonei e produrne di nuovi senza prospettive di stabilizzazione”.
PNRR2: comunicato stampa FLC CGIL
“Il Ministro Valditara ha annunciato con toni trionfalistici la pubblicazione dei nuovi bandi di concorso per i docenti. Per una manciata di posti verrà avviata la complessa macchina delle procedure concorsuali che l’amministrazione ha già dimostrato di non sapere gestire né governare.
È noto, infatti, che ad oggi non sono ancora terminati i concorsi banditi nel 2023 e che le difficoltà di costituzione delle commissioni esaminatrici e i ritardi nell’espletamento delle prove orali lasciano migliaia di candidati in sospeso per mesi e le scuole in attesa di docenti stabili.
Tutto questo, paradossalmente, in presenza di elenchi infiniti di docenti che hanno superato precedenti selezioni concorsuali e che sono quindi in possesso di tutti i requisiti per essere meritatamente immessi in ruolo.
Si tratta di un inammissibile sperpero di denaro pubblico, con l’unico risultato di lasciare nel limbo della precarietà migliaia di idonei e produrne di nuovi senza prospettive di stabilizzazione perché pochissimi saranno i vincitori rispetto all’ondata di nuovi aspiranti docenti che sosterranno le prove.
Per questo, la FLC CGIL ha ribadito più volte, inascoltata, la richiesta di sospendere l’emanazione dei nuovi bandi o di limitarla alle regioni e agli insegnamenti dove le graduatorie risultano esaurite.
Ma il Ministro ha dimostrato ancora una volta di ignorare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e, soprattutto, di non avere a cuore il buon funzionamento e la qualità del sistema scolastico”.