Fracassi (FLC CGIL): Aumento organico sostegno e assunzioni ATA, stop ai tagli

Segretario generale della FLC CGIL, Gianna Fracassi

Mentre nell’ambito della manovra finanziaria 2025 si fa strada l’ipotesi di un aumento dell’organico di sostegno e di nuove assunzioni del Personale ATA, il Segretario generale della FLC CGIL, Gianna Fracassi, interviene per ribadire il proprio impegno “contro i tagli nella scuola”.    

Comunicato stampa FLC CGIL

“Apprendiamo che si prevede un aumento dell’organico di sostegno e l’assunzione di supplenti ATA a supporto dei progetti PNRR. Un intervento che ricalca quello da noi proposto alle forze parlamentari. La nostra lotta contro i tagli nella scuola sta producendo dunque, primi risultati”. E’ quanto afferma Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL.

Abbiamo chiamato la categoria allo sciopero, la prima volta il 31 ottobre e la seconda il 29 novembre nell’ambito dello sciopero generale. E abbiamo proposto, inoltre, specifici emendamenti per implementare le dotazioni organiche in particolare per i posti di sostegno e ATA e per scongiurare i tagli programmati dal Governo a danno del personale ATA e docente. 

In ogni sede, ministeriale, amministrativa, contrattuale non abbiamo mancato di ricordare lo stato di estrema difficoltà in cui versano le scuole che non sono nelle condizioni di sopportare l’ennesima revisione della spesa con cui il Governo vuole fare cassa.

Auspichiamo dunque, che gli annunci relativi all’implementazione degli organici della scuola, compresa la possibilità di chiamare i supplenti ATA a sostegno dei progetti PNRR, siano veritiere. 

Ma va da sé che non possiamo fermarci qui. I tagli agli organici dell’intero corpo della scuola devono rientrare e nessun limite deve essere introdotto sul turn over.

É questo che continueremo a sostenere in sintonia con il sentire della scuola, che non può essere continuamente chiamata a farsi carico di ogni emergenza sociale senza il suo personale, che deve essere semmai incrementato, stabilizzato, rassicurato nella continuità lavorativa e retribuito almeno per assicurare il recupero dell’inflazione che sta taglieggiando i salari del lavoro dipendente pubblico e privato.

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