Prove aperte dello spettacolo teatrale Olympe e incontro con le Donne del Muro Alto.
L’appuntamento, riservato esclusivamente alle scuole, è in programma per il 5 febbraio alle ore 10.00 e 12.00 presso lo Spazio Rossellini a Roma. Nell’occasione, le attrici ex detenute racconteranno agli studenti la loro esperienza detentiva.
I due appuntamenti sono chiusi al pubblico, ma aperti alla stampa previa prenotazione.
L'offerta scade tra
23
Ore
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59
Minuti
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59
Secondi
Comunicato stampa
“Una matinée dedicata alle scuole: prove aperte di Olympe e due momenti d’incontro dedicati agli studenti e alla comunità scolastica.
Mercoledì 5 febbraio, presso lo Spazio Rossellini a Roma, le attrici ex detenute delle Donne del Muro Alto portano in scena il loro spettacolo Olympe e si raccontano. Per parlare di legalità e di stigma sociale, di rabbia e di bullismo, di diritti civili e di Costituzione come valore fondante del nostro vivere insieme, ma anche del ruolo fondamentale del teatro nel loro percorso di crescita.
Lo spettacolo Olympe, scritto e diretto da Francesca Tricarico, nasce da un primo studio fatto nel 2015 all’interno del carcere Femminile di Rebibbia.
È la storia degli ultimi giorni in carcere di Olympe de Gouges (1748 – 1793), paladina dei diritti delle donne, ma anche dei neri, degli orfani, degli anziani, dei disoccupati, dei poveri, durante la Rivoluzione francese, e del suo processo conclusosi con la ghigliottina.
Dopo le prove aperte, alle 10.00 e alle 12.00, gli incontri saranno l’occasione per conoscere e approfondire il progetto “Le Donne del Muro Alto”, un’iniziativa teatrale curata dall’Associazione Per Ananke, ideata e diretta da Francesca Tricarico, che si concentra sull’inclusione lavorativa e sociale delle donne detenute ed ex detenute, utilizzando il teatro come strumento di emancipazione.
Le attrici, che hanno vissuto un’esperienza detentiva e lo stigma legato alla detenzione, racconteranno la loro esperienza diretta.
Un’occasione speciale di educazione alla legalità per le ragazze e i ragazzi, attraverso la condivisione di percorsi ed emozioni e il confronto su temi cruciali, dalla condizione nelle carceri ai diritti civili e universali.”