Il IX ciclo del Tirocinio Formativo Attivo è in corso nei diversi Atenei e dovrà concludersi entro il 30 giugno 2025. Dunque, sono circa 9 i mesi di frequenza obbligatoria per formarsi come insegnanti specializzati per ragazzi con disabilità. Ma dopo il TFA Sostegno che succede? Quali sono i passi successivi da compiere? Lo scopriamo.
SOMMARIO
ToggleCosa succede dopo il TFA Sostegno? Cosa fare?
Dopo aver completato il TFA Sostegno succede che il docente ottiene l’abilitazione per insegnare sui posti di sostegno riservati alla specifica classe di concorso, anche se l’immissione in ruolo non è automatica. I passaggi successivi sono i seguenti:
- Inserimento nelle GPS: È possibile iscriversi nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), dalle quali le scuole attingono per assegnare incarichi temporanei. Questo è spesso il primo passo verso una stabilizzazione nel ruolo.
- Concorsi pubblici: Per ottenere un contratto a tempo indeterminato e diventare docente di ruolo, il superamento di un concorso pubblico rimane la strada principale. Le modalità di partecipazione possono variare in base ai bandi attivi nel periodo di riferimento.
- Accesso diretto al ruolo: I docenti che hanno svolto almeno tre anni di servizio su posti di sostegno negli ultimi cinque anni possono accedere direttamente al ruolo senza concorso, grazie alle recenti modifiche normative.
- Mobilità: Dopo l’immissione in ruolo, è possibile chiedere il trasferimento per un grado diverso su posto di sostegno.
Dunque, l’abilitazione tramite il TFA apre diverse strade lavorative, ma richiede una pianificazione attenta delle opportunità e delle scadenze concorsuali.
Iscriversi alle GPS o alle Graduatorie di Istituto
Per iscriversi alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) o alle Graduatorie di Istituto (GI) per il sostegno, il primo requisito fondamentale è aver conseguito il titolo di specializzazione tramite il TFA Sostegno.
Questo percorso di specializzazione non garantisce in automatico la possibilità di lavorare nelle scuole, ma offre comunque concrete possibilità di ottenere un incarico proprio tramite le supplenze.
Le GPS, il cui ultimo aggiornamento si è da poco concluso, rappresentano il principale strumento per ottenere supplenze annuali o temporanee su posti di sostegno. In seguito all’abilitazione è possibile iscriversi in I fascia GPS e in II fascia delle Graduatorie di Istituto. È importante monitorare attentamente i bandi e rispettare le scadenze stabilite dal Ministero per non perdere l’opportunità di essere inseriti in graduatoria.
Partecipare ai Concorsi per Docenti di Sostegno
Ottenendo la specializzazione sul sostegno tramite TFA, si acquisisce un titolo valutabile anche per i concorsi scuola, sia in caso di procedura concorsuale su posto di sostegno, se è titolo ulteriore rispetto a quello di accesso, sia in caso di concorso su posto comune.
L’abilitazione al sostegno vale 5 punti per il Concorso docenti previsto per la scuola dell’infanzia e primaria e 2 punti per la procedura valida per gli istituti secondari di primo e secondo grado.
Diventare docente di ruolo su sostegno tramite mobilità
I docenti titolari su posto di sostegno, pur se soggetti al vincolo quinquennale, possono partecipare alle operazioni di mobilità per passaggio di ruolo su posti di sostegno di ordine e grado diversi.
I docenti che ottengono il passaggio di ruolo su posti di sostegno hanno l’obbligo di permanenza per un quinquennio. Ovviamente, i docenti di sostegno che non hanno terminato il quinquennio di permanenza non possono chiedere di partecipare ai passaggi di ruolo su posti di tipo comune e su classi di concorso, fino al compimento del quinquennio.
Trovare lavoro in una scuola paritaria o privata
Per trovare lavoro come docente di sostegno nelle scuole private o paritarie, è necessario possedere il titolo di specializzazione ottenuto tramite il TFA Sostegno, anche se le scuole possono assumere insegnanti privi di questa qualifica specifica, soprattutto in caso di carenza di personale.
A differenza delle scuole pubbliche, il reclutamento nelle scuole private avviene direttamente attraverso la candidatura spontanea, inviando il proprio curriculum vitae alle singole istituzioni scolastiche o rispondendo ad annunci di lavoro specifici.
È consigliabile contattare le scuole private o paritarie della propria area geografica e tenere sotto controllo i loro siti web per eventuali posizioni aperte. Le scuole paritarie, essendo equiparate alle scuole statali, offrono spesso contratti simili a quelli pubblici, ma con maggior flessibilità nelle procedure di assunzione.
Consigli su cosa fare dopo il TFA
Dopo aver completato il TFA Sostegno, è importante pianificare attentamente i passi successivi per massimizzare le opportunità lavorative. Un primo consiglio è iscriversi tempestivamente alle GPS e alle GI, monitorando le scadenze dei bandi per evitare di perdere le finestre di apertura.
Parallelamente, è utile candidarsi spontaneamente nelle scuole private e paritarie, che spesso hanno procedure di assunzione più rapide rispetto al settore pubblico.
Partecipare a concorsi per il ruolo è un’altra tappa fondamentale, poiché consente di ottenere un contratto a tempo indeterminato su posto di sostegno. Se si dispone di almeno tre anni di servizio su sostegno negli ultimi cinque anni, è possibile sfruttare l’accesso diretto al ruolo.
1 – Aggiornare il Curriculum
Aggiornare il Curriculum Vitae dopo il TFA Sostegno è un passo cruciale per presentarsi in modo professionale ed efficace nel mondo del lavoro. È importante inserire chiaramente il titolo di specializzazione ottenuto, specificando il ciclo di TFA completato – ad esempio, IX ciclo – e l’ordine di scuola per cui si è abilitati (infanzia, primaria, secondaria di primo o secondo grado).
Inoltre, bisogna evidenziare eventuali esperienze pregresse di insegnamento su sostegno, indicando scuole, periodi di servizio e mansioni svolte, con particolare attenzione ai risultati ottenuti e alle competenze acquisite.
È utile aggiungere anche eventuali corsi di aggiornamento o formazione complementare, come la partecipazione a workshop o seminari sul sostegno e l’inclusione scolastica.
Infine, il CV dovrebbe essere aggiornato con competenze trasversali rilevanti, come la capacità di lavorare in team, l’uso di strumenti digitali per la didattica inclusiva e le abilità comunicative con famiglie e colleghi. Un Curriculum ben strutturato e aggiornato aumenta le possibilità di successo nelle candidature, sia nelle scuole pubbliche che private.
2 – Iscriversi in GPS e fare delle supplenze
Iscriversi nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze è una mossa fondamentale per chi desidera accumulare punteggio e avviare la carriera come docente di sostegno. Le GPS vengono aggiornate ogni due anni e l’iscrizione permette di essere chiamati per supplenze annuali o temporanee su posti di sostegno nelle scuole pubbliche.
Ottenere incarichi di supplenza è una delle modalità principali per accumulare punteggio, essenziale sia per migliorare la propria posizione nelle graduatorie, sia per partecipare successivamente ai concorsi o ottenere il ruolo attraverso l’accesso diretto (se si raggiungono tre anni di servizio su sostegno negli ultimi cinque anni).
Ogni mese di servizio svolto permette di guadagnare punti, che aumentano la possibilità di ricevere incarichi futuri e migliorare la propria posizione nelle liste di convocazione.
Le supplenze offrono anche un’esperienza pratica preziosa, permettendo al docente di consolidare le proprie competenze e prepararsi per eventuali prove concorsuali o per una futura immissione in ruolo.
3 – Prepararsi ai Concorsi
Prepararsi ai Concorsi dove si può sfruttare l’abilitazione di docente di sostegno è fondamentale per chi desidera ottenere una posizione stabile nel settore scolastico. È importante tenere d’occhio i bandi di concorso pubblicati dal Ministero dell’Istruzione, poiché le scadenze e le modalità di partecipazione possono variare.
I Concorsi, solitamente, prevedono prove scritte, orali e pratiche quindi è essenziale dedicare tempo a uno studio approfondito delle materie specifiche, delle normative relative all’inclusione scolastica e delle metodologie didattiche più attuali.
Creare un piano di studio strutturato, magari con l’aiuto di corsi di preparazione o gruppi di studio, può rivelarsi utile per affrontare al meglio le prove selettive. Un’adeguata formazione, infatti, non solo aumenta le probabilità di superare il concorso, ma consente anche di acquisire una solida base per esercitare efficacemente la professione.
4 – Seguire Corsi di Formazione Riconosciuti dal Miur
Seguire corsi di formazione riconosciuti dal MIUR è un ottimo modo per arricchire il proprio profilo professionale e restare aggiornati sulle ultime metodologie didattiche e normative nel campo dell’inclusione scolastica.
Questi corsi, offerti da istituzioni accreditate, permettono di approfondire tematiche specifiche come la didattica per il sostegno, le strategie di intervento educativo e l’utilizzo di strumenti tecnologici per l’inclusione.
Partecipare a corsi di formazione non solo contribuisce ad accrescere le competenze personali, ma può anche aggiungere punteggio al Curriculum Vitae e alle graduatorie. È importante scegliere corsi che siano effettivamente riconosciuti dal MIUR, in modo da garantirne il valore e l’utilità nel proprio percorso professionale.
Inoltre, una formazione continua dimostra un impegno verso la crescita professionale e un’attenzione costante alle esigenze degli studenti con bisogni educativi speciali, elementi sempre più apprezzati nelle scuole.
Cosa fare invece prima del TFA Sostegno?
Prima di intraprendere il TFA Sostegno, è fondamentale svolgere alcune attività preparatorie che possono facilitare il percorso di specializzazione. Prima di tutto, è importante informarsi approfonditamente sui requisiti di accesso che variano in base all’ordine di scuola.
In secondo luogo, studiare le materie d’esame è un passo cruciale: è consigliabile rivedere i programmi di studi e i testi consigliati, in modo da avere una solida base teorica. Prepararsi per i quiz di selezione è altrettanto essenziale: esercitarsi con test pratici e quiz simulati può aiutare a familiarizzare con il formato delle domande e migliorare la gestione del tempo durante l’esame.
Partecipare al Corso di preparazione al TFA Sostegno è un’ottima strategia, poiché offre materiali didattici mirati e supporto da parte di esperti del settore.