Le scuole potranno continuare a organizzare gite d’istruzione, scambi culturali e stage linguistici senza l’obbligo di essere formalmente riconosciute come stazioni appaltanti. La proroga concessa dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), valida fino al 31 maggio 2024, dà infatti alle istituzioni scolastiche il tempo necessario per adattarsi alle regole introdotte dal nuovo Codice degli Appalti.
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ToggleCodice degli Appalti: una soglia che impone nuovi obblighi
L’entrata in vigore del Codice degli Appalti 2023 ha evidenziato criticità nel settore scolastico, introducendo anche per le scuole l’obbligo di attenersi alle stesse regole applicate agli appalti pubblici per le spese che superano i 140.000 euro.
Il problema, tuttavia, nasce dal fatto che la soglia in questione viene agevolmente superata da molte istituzioni durante l’anno scolastico, soprattutto con l’organizzazione di attività educative all’estero o in Italia.
Legge di Bilancio: un piano per il potenziamento degli USR
Le nuove disposizioni hanno reso più complesse le procedure burocratiche, spingendo l’ANAC, guidata dal presidente Giuseppe Busìa, a proporre interventi per facilitare la gestione.
Una delle soluzioni suggerite prevedeva il coinvolgimento diretto degli Uffici Scolastici Regionali (USR), incaricati di gestire gli appalti per conto delle scuole.
L’attuazione della proposta è stata, però, rallentata dalla carenza di personale nei vari uffici regionali che non ha, di fatto, permesso che il processo di riorganizzazione fosse completato.
A porre rimedio ci ha, tuttavia, pensato la Manovra finanziaria 2025 attraverso il potenziamento degli organici degli Uffici Scolastici Regionali (USR) che prevede un incremento di 101 unità.
Il personale in questione sarà incaricato, nello specifico, di assistere le scuole nella gestione delle nuove procedure previste dal Codice degli Appalti con l’obiettivo di fornire un supporto immediato e garantire una transizione più agevole verso le nuove regole.