Occupazioni, Valditara: “Chi rovina le scuole deve pagare”

Liceo Virgilio di Roma

Dopo le occupazioni scolastiche (e i relativi danni) registratisi in un liceo di Roma e in un istituto di Pisa, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha assunto una posizione netta di fronte agli episodi di vandalismo nelle scuole italiane. “Chi causa danni a un edificio scolastico deve assumersene le responsabilità e non gravare sui cittadini. Atti di questo genere non sono protesta, ma teppismo”, ha dichiarato. Valditara ha, inoltre, annunciato che il Ministero si costituirà parte civile nei procedimenti penali contro i responsabili, ribadendo che il principio “chi rompe paga” sarà applicato senza esitazioni.

Danni e responsabilità al Liceo Virgilio di Roma

Il Liceo Virgilio di Roma, al centro di un’occupazione studentesca durata 12 giorni, si trova ora a dover affrontare gravi danni strutturali stimati in almeno 60.000 euro

La valutazione, effettuata dal personale tecnico della Città Metropolitana di Roma, ha evidenziato la necessità di interventi urgenti per ripristinare la sicurezza dell’edificio, attualmente inagibile. 

Le lezioni proseguono in modalità a distanza, mentre si pianifica il ripristino delle condizioni per un ritorno in presenza.

Oltre la metà della spesa sarà destinata alla riparazione di sistemi essenziali come l’impianto antincendio e l’allarme antintrusione, entrambi manomessi. 

Altri 28.000 euro saranno impiegati per interventi su infissi, pareti e tinteggiature. Intanto, l’istituto ha già provveduto a riparare i servizi igienici utilizzando fondi propri.

Il dibattito sull’accaduto

“Investire questa somma per rimediare ai danni significa sottrarre risorse ad altre scuole”, ha dichiarato Daniele Parrucci, delegato all’Edilizia scolastica della Città Metropolitana, condannando quanto avvenuto. “Manifestare il proprio dissenso è un diritto, ma distruggere un istituto è tutt’altra cosa”.

Anche il ministro Valditara ha sottolineato che episodi come quello del Virgilio rappresentano atti di vandalismo piuttosto che forme di protesta. “Barbecue realizzati bruciando suppellettili della scuola sono teppismo, non lotta politica. Chi causa danni a un edificio scolastico deve assumersene le responsabilità e non gravare sui cittadini”, ha affermato il ministro, richiamando il principio del “chi rompe paga”.

Gli studenti prendono le distanze

Gli studenti coinvolti nell’occupazione del Virgilio hanno respinto le accuse, sostenendo che i gravi danni citati dalle autorità erano già presenti prima della protesta. 

In un comunicato diffuso all’Ansa, hanno spiegato che i roghi menzionati non sono stati accesi all’interno dell’edificio, ma in un’area esterna e in sicurezza. 

“L’impianto antincendio è fuori uso da due anni, i bagni sono danneggiati da tempo e ci sono infiltrazioni nel tetto”, hanno affermato i rappresentanti degli studenti.

Gli stessi studenti hanno documentato la situazione preesistente con fotografie, dichiarando di aver svolto interventi di riparazione durante l’occupazione, come la sistemazione di porte dei bagni e di altri elementi danneggiati.

La posizione dei genitori

Una parte dei genitori ha difeso l’occupazione, criticando però la reazione del collegio dei docenti e della dirigente scolastica, Isabella Palagi, che avevano organizzato una “contro-occupazione” in piazza Santi Apostoli. 

“Le occupazioni di oggi sono più organizzate e costruttive rispetto al passato. Servono a migliorare il dialogo e la scuola”, ha dichiarato una madre durante un’assemblea.

Istituto Tecnico Pacinotti-Da Vinci di Pisa

Pisa: un caso ancora più grave

Non solo Roma: episodi di devastazione hanno colpito anche il panorama scolastico di Pisa dove l’Istituto Tecnico Pacinotti-Da Vinci è stato letteralmente messo a soqquadro dopo un tentativo di occupazione fallito. 

La dirigente scolastica ha descritto una situazione drammatica: “Scale storiche distrutte, antiche macchine da scrivere distrutte, uffici devastati, scritte offensive sui muri, banchi accatastati, armadietti rotti e distributori vandalizzati. La scuola sembra un campo di battaglia”.

La risposta di Valditara: “Il Ministero si costituirà parte civile”

Il ministro Valditara ha annunciato che il Ministero dell’Istruzione e del Merito si costituirà parte civile nei procedimenti penali contro i responsabili di queste occupazioni. 

“Non possiamo tollerare atti che compromettono il diritto allo studio di tutti gli altri studenti. Chi arreca danni a una scuola deve rispondere delle proprie azioni”, ha ribadito.

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