Bambino con disturbo dello spettro autistico costretto a orario ridotto: la denuncia dei genitori a Marano

Rosalia Cimino

4 Marzo 2025

Bambina con autismo

Bambino con disturbo dello spettro autistico costretto a orario ridotto: la denuncia dei genitori a Marano

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A Marano, in provincia di Napoli, un bambino con disturbo dello spettro autistico e iperattività che frequenta la classe quinta di una scuola primaria è stato costretto a seguire soltanto nove ore di lezione a settimana, distribuite su tre giorni. 

La decisione avrebbe avuto origine dalle difficoltà nel gestire il comportamento del piccolo in classe. Tuttavia, i genitori denunciano che dietro questa scelta ci sarebbero pressioni inaccettabili da parte della scuola”. Scopriamo cosa è accaduto.

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Minacce di segnalazione ai servizi sociali e l’intervento dell’Ufficio scolastico regionale

La vicenda ha avuto luogo in provincia di Napoli: qui, secondo quanto riportato dai genitori del bambino, l’istituto avrebbe richiesto la somministrazione di farmaci aggiuntivi all’alunno per consentirgli di frequentare tutte le ore previste. 

La richiesta sarebbe stata avanzata nonostante il parere contrario dei medici che seguono il caso. «Racconteremo tutte le umiliazioni subite finora», hanno dichiarato i genitori, sottolineando il disagio vissuto da loro e dal figlio.

A complicare ulteriormente la vicenda, i genitori affermano di aver ricevuto minacce di segnalazione ai servizi sociali nel caso non avessero accettato le condizioni proposte dalla scuola. 

«Ci hanno detto che se non fossimo stati collaborativi ci avrebbero portato via nostro figlio», hanno raccontato con amarezza. La denuncia pubblica è arrivata attraverso una lettera-appello indirizzata al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. 

La madre del bambino ha descritto l’isolamento subito dal figlio, obbligato a frequentare le lezioni solo il lunedì, mercoledì e venerdì per un massimo di tre ore al giorno.

In seguito alla diffusione del caso, l’Ufficio scolastico regionale della Campania ha convocato i genitori per fare chiarezza sulla vicenda. L’obiettivo è comprendere meglio la situazione e valutare soluzioni che garantiscano il diritto allo studio del bambino.

Verso una soluzione: l’importanza di un dialogo costruttivo

La vicenda mette in luce un problema più ampio: quello dell’inclusione scolastica per i bambini con disabilità. Il caso di Marano evidenzia la necessità di una maggiore collaborazione tra scuole, famiglie e istituzioni per assicurare un’educazione equa e rispettosa dei diritti di tutti gli studenti.

I genitori chiedono che il figlio possa tornare a scuola tutti i giorni e senza l’obbligo di una terapia farmacologica non necessaria secondo i medici. «Quest’incubo deve terminare. Nostro figlio ha diritto a frequentare la scuola come tutti gli altri bambini», hanno dichiarato.