Riduzione delle classi pollaio: un passo avanti per la qualità dell’istruzione

Rosalia Cimino

27 Marzo 2025

Classe con pochi alunni

Riduzione delle classi pollaio: un passo avanti per la qualità dell’istruzione

Quiz GPS

Il fenomeno delle “classi pollaio” ha da sempre destato preoccupazione tra educatori e genitori. Il termine, solitamente associato alle scuole secondarie di II grado, è ampiamente applicato anche agli istituti dell’infanzia, dove il numero di alunni per sezione può superare i limiti stabiliti e compromettere l’efficacia dell’insegnamento. 

Recenti dati evidenziano un trend positivo: la progressiva diminuzione delle sezioni in cui viene superato il limite di 26 bambini per classe, migliorando così le condizioni di apprendimento e gestione didattica.

Guarda il video

Un confronto temporale: dal 2017-18 al 2023-24

I dati ufficiali riportati dal Portale Unico del Ministero dell’Istruzione e del Merito offrono una panoramica significativa sull’evoluzione della situazione. 

Nella stagione scolastica 2017-18, le classi che superavano il numero massimo di 26 alunni – definite “sezioni pollaio” – erano ben 2.789, corrispondenti al 6,5% del totale delle sezioni attive. 

Una simile condizione ha coinvolto più di mille scuole, interessando circa 82.000 bambini, ossia il 9% degli iscritti complessivi. 

Negli anni successivi, il fenomeno ha subito un marcato calo. Infatti, nella stagione 2023-24 il numero delle classi pollaio in cui si verifica il sovraffollamento è sceso drasticamente a 829, pari al 2% delle classi attive, coinvolgendo quasi 26.000 alunni su quasi 800.000 iscritti.

Impatti sull’efficienza del servizio e distribuzione territoriale

La riduzione del fenomeno delle sezioni pollaio è una notizia positiva, in quanto presuppone un miglioramento delle condizioni di insegnamento e di apprendimento per i più piccoli. 

Meno classi affollate significano una maggiore attenzione individuale da parte dei docenti e un ambiente più favorevole allo sviluppo delle competenze. 

Oltre ai dati complessivi, emerge anche una disparità regionale. Sette anni fa, più di 1.000 scuole avevano almeno una sezione pollaio; oggi, questo numero si è ridotto a 428. 

Tra le regioni, il Piemonte registra 66 scuole in questa condizione, seguito dall’Emilia Romagna con 47 e dalla Lombardia con 41. Alcune regioni come la Basilicata non contano affatto scuole con sezioni pollaio, mentre il Molise e la Sardegna ne presentano rispettivamente una e tre.

La trasformazione testimonia l’impegno delle istituzioni nel contenere il fenomeno dell’eccessivo affollamento nelle classi, un obiettivo fondamentale per migliorare la qualità dell’educazione e garantire un ambiente scolastico più adeguato alle esigenze degli alunni.