Nuove regole per contrastare i “Diplomifici”: verso una scuola più meritocratica

Rosalia Cimino

28 Marzo 2025

Pergamena di diploma

Nuove regole per contrastare i “Diplomifici”: verso una scuola più meritocratica

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Il ministro dell’Istruzione Valditara ha annunciato una serie di provvedimenti destinati a contrastare il fenomeno dei cosiddetti “diplomifici”, ovvero quelle scuole paritarie in cui è possibile ottenere il diploma mediante il pagamento, senza adeguato impegno didattico o verifica delle competenze. 

L’obiettivo è garantire che il conseguimento del diploma sia il risultato di un percorso formativo rigoroso, all’altezza delle potenzialità dei giovani, e non un mero strumento commerciale.

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Le misure contro la creazione dei “Diplomifici”

Il ministro Valditara ha promesso, subito dopo aver annunciato il bonus scuola per consentire alle famiglie di scegliere tra scuole pubbliche e private, l’introduzione di una norma che miri a chiudere i cosiddetti diplomifici

Durante una visita all’Istituto Tecnico Industriale “Galileo Ferraris” di Scampia, a Napoli, ha dichiarato che già nel prossimo Consiglio dei Ministri (ovvero quello di oggi), verrà adottato un decreto legge che impedisca l’apertura di nuove quinte classi in modo disordinato. 

La norma, infatti, prevederà che gli Uffici scolastici regionali possano autorizzare l’istituzione di una sola classe terminale collaterale per ciascun indirizzo di studi, a condizione che questa sia in continuità con le classi precedenti. 

Inoltre, la richiesta di autorizzazione dovrà essere presentata entro il 31 luglio precedente all’inizio dell’anno scolastico di riferimento, evitando così che l’ammissione agli studi avvenga in maniera casuale e incontrollata.

Il meccanismo criticato riguarda l’attuale sistema, nel quale una scuola può “recuperare” anni scolastici tramite un esame di idoneità, per poi aprire ulteriori classi terminali in base al numero di nuovi iscritti. 

Tale pratica ha dato origine a quella che il ministero definisce una “piramide rovesciata”, in cui, partendo da una sola sezione nelle classi iniziali, si finisce per moltiplicare le classi nel quinto anno, senza un effettivo processo di selezione meritocratica. 

Il provvedimento intende, dunque, eliminare questa discrepanza garantendo che, anche in fase di esame di stato, vi sia un minimo riconoscimento del merito.

Nuove regole per gli esami e il controllo della didattica

Oltre a regolamentare la formazione delle classi terminali, il decreto introduce innovazioni anche nel sistema di esame di idoneità

Lo studente potrà sostenere tali esami per un massimo di due anni successivi all’ammissione ottenuta tramite scrutinio finale. 

Per assicurare la correttezza di questi esami, verrà inserita la figura di un docente esterno nella commissione, precedentemente composta unicamente da insegnanti interni alla scuola. 

Un ulteriore aspetto affrontato dal provvedimento riguarda l’obbligo per le scuole paritarie di adottare strumenti digitali quali la pagella elettronica, il registro online e il protocollo informatico. 

Tali strumenti sono pensati per impedire pratiche scorrette, come la falsificazione delle presenze e dei numeri, e per rendere più efficiente il controllo sulle iscrizioni: gli studenti non potranno infatti essere immatricolati prima dell’autorizzazione ufficiale delle classi. 

Inoltre, sebbene non esplicitamente approfondito nel testo, emerge la necessità di istituire organi di controllo e ispettori che vigilino sull’effettiva applicazione delle norme, in linea con quanto previsto dalla legge 62 del 2000 sulla parità scolastica.