Nuove indicazioni nazionali: il MIM apre una casella di posta dedicata, ma l’ANCoDiS lamenta tempi troppo stretti

Giuseppe Montone

28 Marzo 2025

edificio scolastico

Nuove indicazioni nazionali: il MIM apre una casella di posta dedicata, ma l’ANCoDiS lamenta tempi troppo stretti

Quiz GPS

La revisione delle Indicazioni nazionali per l’infanzia e il primo ciclo d’istruzione rappresenta un passaggio fondamentale per il rinnovamento del sistema educativo italiano. Tuttavia, la fase di consultazione avviata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha suscitato reazioni contrastanti. In risposta alle critiche mosse da sindacati e associazioni, il Ministro Giuseppe Valditara ha annunciato l’apertura di una casella di posta elettronica dedicata per raccogliere suggerimenti e osservazioni. Nonostante tale iniziativa, il presidente dell’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici (ANCoDiS) Rosolino Cicero ha espresso perplessità sui tempi ristretti concessi per partecipare al processo, come evidenziato in un comunicato stampa che alleghiamo integralmente al presente articolo. Critiche anche dalla FLC CGIL che parla di “impianto culturale ideologico, dogmatico e obsoleto”.

L'offerta scade tra
2 3
Ore
:
5 9
Minuti
:
5 9
Secondi

La risposta del Ministro alle critiche: una nuova opportunità di dialogo

Il Ministro Valditara ha riconosciuto l’importanza di un maggiore coinvolgimento delle comunità scolastiche nella definizione delle nuove Indicazioni nazionali 2025

“Tenendo conto delle osservazioni in merito al questionario, ho deciso di favorire il più ampio coinvolgimento delle comunità scolastiche, poiché ritengo fondamentale il loro contributo”, ha dichiarato il capo del dicastero di viale Trastevere. 

A tal fine, a partire dal 27 marzo 2025, è stata attivata una casella di posta elettronica dedicata, attraverso la quale docenti, dirigenti e operatori scolastici possono inviare pareri e proposte per contribuire alla stesura definitiva del documento.

Ministero dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara

Il contesto della consultazione

La consultazione ha preso il via con la diffusione di un questionario online, reso disponibile alle scuole dal 21 marzo al 10 aprile 2025

Il modulo, accessibile tramite un link personalizzato e dotato di un sistema di salvataggio automatico delle risposte, consente alle istituzioni scolastiche di compilare le risposte in più sessioni. 

Una Nota del MIM datata 20 marzo 2025 invita i collegi docenti a definire collettivamente le modalità di partecipazione, con l’obiettivo di garantire un approccio condiviso.

Le critiche al questionario: limiti e ostacoli al dialogo

Nonostante l’intento di coinvolgere il personale scolastico, il questionario ha ricevuto critiche significative da parte di sindacati e associazioni. 

Le principali perplessità riguardano la formulazione delle domande, spesso impostate in forma chiusa, che non permettono di esprimere opinioni articolate o critiche approfondite

Tale impostazione, secondo le sigle sindacali, rischia di ridurre la consultazione a un esercizio formale, privo di un reale confronto con i principali attori del mondo scolastico.

La difficoltà di un confronto autentico

Un ulteriore punto di contestazione è rappresentato dalla difficoltà di favorire un dialogo aperto e costruttivo

Le associazioni hanno sottolineato come il formato del questionario non agevoli un’interazione diretta con le realtà scolastiche, limitando la possibilità di raccogliere contributi significativi. 

La decisione del Ministro di aprire una casella di posta elettronica è stata accolta come un passo nella giusta direzione, ma non risolve del tutto le problematiche emerse.

Rosolino Cicero, presidente dell’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici (ANCoDiS))
Guarda il video

La posizione dell’ANCoDiS: tempi troppo ristretti per un contributo efficace

Rosolino Cicero, presidente dell’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici, ha espresso un giudizio critico sui tempi concessi per la consultazione. 

Sebbene l’apertura della casella di posta elettronica sia stata apprezzata, l’ANCoDiS lamenta che il periodo a disposizione – dal 27 marzo al 10 aprile 2025 – sia eccessivamente breve per consentire un’analisi approfondita della bozza e la formulazione di osservazioni ponderate. 

Le scuole, già gravate da numerosi impegni amministrativi e didattici, rischiano di non riuscire a partecipare in modo efficace al processo. 

Il comunicato stampa dell’ANCoDiS, che alleghiamo di seguito, approfondisce tali criticità e avanza proposte per una gestione più equa della consultazione.

Comunicato stampa ANCoDiS

“Abbiamo letto la bozza delle indicazioni nazionali e il questionario e appaiono evidenti tre criticità: la complessità della bozza, le opzioni nelle risposte al questionario che non consentono anche quelle di  critica e i tempi troppo brevi per rispondere, se lo si vuole fare con il necessario approfondimento che prevede una attenta lettura nelle sedi proprie (dipartimenti disciplinari, commissioni dedicate, collegio), considerati gli impegni cui siamo chiamati in questo periodo dell’anno scolastico. 


Se si chiede un vero coinvolgimento occorre dare più tempo ai collegi che sono le sedi proprie per le opportune valutazioni e le conseguenti considerazioni nell’esclusivo interesse della nostra scuola e nella prospettiva – certamente condivisibile – di aggiornare le indicazioni nazionali distaccate da posizioni ideologiche.

Segretaria generale FLC CGIL Gianna Fracassi

Gianna Fracassi (FLC CGIL): “Visione arretrata e assenza di un reale coinvolgimento delle scuole”

La FLC CGIL, dopo l’audizione sul tema delle Nuove indicazioni nazionali in occasione dell’incontro con la Commissione di studio, ha diffuso il seguente Comunicato stampa relativo all’intervento della Segretaria generale Gianna Fracassi:

“Contrariamente a quanto afferma il Ministero, non ci sono state reali interlocuzioni con le organizzazioni sindacali e per  le scuole la scelta è stata di proporre un questionario a risposta chiusa, in cui non è possibile esprimere il dissenso rispetto ai contenuti, tra l’altro in tempi così stretti che minano la possibilità di una riflessione collegiale.  Non c’è quindi la volontà politica di aprire un vero confronto con i docenti che vivono la scuola ogni giorno.

Ci chiediamo inoltre, quale sia la ragione di una revisione completa delle Indicazioni nazionali, dopo la prima elaborazione nel 2012 e l’aggiornamento nel 2018. Pur riconoscendo la necessità di alcune integrazioni, l’unica ragione che intravediamo è di modificare radicalmente una visione di scuola e una visione della conoscenza intesa come complessità, pensiero critico e riflessivo nel tentativo di rispondere alle sfide del presente.

Durante l’audizione abbiamo posto una serie di rilievi anche sui contenuti, a partire dal paragrafo sull’educazione alle relazioni che riteniamo inadeguato e dalla considerazione che la violenza di genere – definita una triste patologia – possa essere contrastata con l’educazione del cuore e la bona fides o il capitolo sulla Storia che, oltre ad avere un approccio occidentocentrico, la riduce di fatto a strumento per rafforzare la dimensione identitaria e non il pensiero critico, privilegiando nel metodo l’aspetto narrativo più che scientifico.

Riteniamo in generale che il testo delle Nuove Indicazioni nazionali contenga un impianto culturale ideologico, dogmatico e obsoleto, in cui vengono proposti metodi e contenuti di un rassicurante passato remoto o remotissimo. La scuola per fortuna è più avanti di così.”