Sciopero scuola 4 Aprile 2025: i motivi della manifestazione

Rosalia Cimino

3 Aprile 2025

Cancello chiuso di una scuola

Sciopero scuola 4 Aprile 2025: i motivi della manifestazione

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Domani, 4 aprile 2025, il comparto scuola si fermerà con una mobilitazione nazionale che vede coinvolti docenti, personale ATA, educatori e studenti. 

L’iniziativa, proclamata dall’Unione Sindacale di Base (USB), nasce da una serie di istanze che riguardano il rinnovo contrattuale, le condizioni salariali e le politiche educative. 

Scopriamo, nel dettaglio, le ragioni alla base dello sciopero, con un quadro esaustivo delle rivendicazioni e dei motivi che spingono il mondo dell’istruzione a protestare.

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Richieste economiche e contrattuali

Uno dei punti principali della protesta riguarda la necessità di un adeguamento salariale. Il personale scolastico denuncia che l’attuale rinnovo contrattuale rischia di determinare un impoverimento a causa di un aumento non sufficiente a fronte dell’inflazione e del crescente costo della vita. 

Tra le richieste c’è anche quella di ottenere un incremento netto di circa 500€ mensili, ritenuto indispensabile per garantire un miglior potere d’acquisto e condizioni di lavoro più dignitose

Un altro aspetto critico è il tema della stabilizzazione del personale precario

I docenti e il personale ATA impegnati con contratti a termine chiedono che le procedure di assunzione a tempo indeterminato siano accelerate e rese più trasparenti, in modo da evitare continui cicli di incertezza e precarietà. 

Le richieste mirano a garantire continuità e sicurezza lavorativa, elementi fondamentali per il buon funzionamento del sistema scolastico nazionale

Critiche alle politiche educative e organizzative

Oltre alle questioni economiche, lo sciopero del 4 aprile si concentra anche su problematiche strutturali del sistema educativo. 

Tra queste, spicca la critica alla cosiddetta “chiamata diretta” per gli insegnanti di sostegno, una misura ritenuta dannosa in quanto compromette la professionalità e l’imparzialità del ruolo docente. 

I sindacalisti sottolineano come tale prassi crei disparità di trattamento e possa mettere a rischio la qualità dell’offerta formativa nelle scuole.

Altra forte contestazione riguarda le politiche di spesa pubblica, in particolare la priorità data agli investimenti in armamenti a discapito del settore dell’istruzione. 

I protestanti chiedono un ripensamento degli stanziamenti, sollecitando un incremento di fondi da destinare direttamente alla scuola, alla ricerca e alla formazione. 

Le richieste sono accompagnate da un appello a riformare le linee guida nazionali, ritenute troppo reazionarie e inadeguate alle reali esigenze del sistema educativo contemporaneo

Con l’azione di sciopero indetta per domani, il mondo della scuola intende far sentire la propria voce e spingere le istituzioni verso un cambiamento radicale nelle politiche contrattuali ed educative. 

L’obiettivo è quello di costruire un sistema scolastico che offra maggiore stabilità, risorse adeguate e condizioni lavorative dignitose, fondamentali per il futuro dell’istruzione pubblica in Italia.