Barletta, vergogna al Liceo Casardi: scritte sessiste e inneggiamenti a Turetta nei bagni delle ragazze

Giuseppe Montone

8 Aprile 2025

figure in ombra imbrattano un muro con la scritta "Viva Tretta" e la scritta "Vergogna!" in primo piano

Barletta, vergogna al Liceo Casardi: scritte sessiste e inneggiamenti a Turetta nei bagni delle ragazze

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Un’ondata di disgusto e rabbia si è abbattuta sul liceo classico, musicale e di scienze umane “Casardi” di Barletta, dove i bagni delle studentesse sono stati trasformati in un covo di oscenità e violenza ideologica. Muri e porte imbrattati con frasi sessiste, svastiche, disegni pornografici e, ciliegina sulla torta, un ignobile “Viva Turetta” che celebra l’assassino di Giulia Cecchettin, la giovane uccisa nel novembre 2023 dal suo ex, Filippo Turetta. 

Questo scempio, denunciato dagli stessi studenti, è un pugno nello stomaco per chiunque creda nei valori di rispetto e civiltà. Gli autori di questo gesto, un atto vile che grida vendetta, che siano studenti o intrusi, sono imbecilli senza ritegno, e meritano punizioni esemplari che servano da monito a chiunque osi anche solo pensare di replicare simili nefandezze.

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La scoperta: un’offesa alla dignità umana

L’episodio risale ai giorni scorsi, quando i bagni maschili del liceo sono stati chiusi per problemi strutturali, costringendo gli studenti a utilizzare quelli femminili. 

Ed è qui che si è scatenata la barbarie: frasi volgari e insulti contro le donne, simboli nazisti e un’esaltazione del femminicida Turetta, un nome che dovrebbe evocare solo orrore e condanna. 

Gli studenti, giustamente indignati, hanno alzato la voce, rifiutandosi di accettare in silenzio un atto che non è solo vandalismo, ma un vero e proprio attacco ai principi fondamentali di una comunità educativa. 

La scuola dovrebbe essere un luogo di crescita, non un’arena per imbecilli che glorificano la violenza e l’odio.

liceo classico, musicale e di scienze umane “Casardi” di Barletta

La reazione: troppo poco, troppo tardi

Il rappresentante d’istituto, Francesco Strignano, ha dichiarato che l’azione va condannata a tutti i livelli e punita con fermezza, sottolineando che il liceo “Casardi” non è questo schifo. Parole sacrosante, ma non bastano. 

La dirigente scolastica, Serafina Ardito, ha ipotizzato che i responsabili possano essere soggetti esterni, entrati durante la Notte dei Licei, un evento pubblico tenutosi il 4 aprile 2025. 

Ma questa ipotesi, pur plausibile, non può diventare un alibi per minimizzare l’accaduto o per non agire con la massima durezza. 

Se i colpevoli sono studenti, che vengano sospesi senza appello; se sono esterni, che vengano identificati e puniti. É giusto che i responsabili di questo gesto vigliacco risarciscano la scuola per il danno arrecato. Non ci sono scuse per chi si macchia di un gesto così infame.

Anche i consiglieri comunali di Coalizione Civica, Carmine Doronzo e Michela Diviccaro, hanno espresso “profonda indignazione”, definendo le scritte una “manifestazione di ideologie violente e inaccettabili”. Hanno ragione, ma le loro parole non devono restare un semplice comunicato stampa. 

Le istituzioni, scolastiche e locali, devono passare ai fatti: telecamere, indagini serrate, sanzioni durissime

Questi imbecilli non possono cavarsela con una ramanzina o una sospensione di appena qualche giorno. 

alcune delle scritte sessiste nei bagni delle ragazze

Un contesto drammatico: la violenza di genere non è un gioco

L’episodio di Barletta arriva in un momento tragico per l’Italia, segnato da due recenti femminicidi: Ilaria Sula a Roma e Sara Campanella a Messina, uccise a pochi giorni di distanza l’una dall’altra. 

In un Paese dove la violenza di genere miete vittime senza sosta – 5 donne assassinate nell’ultimo mese, secondo i dati di Coalizione Civica – inneggiare a un femminicida come Turetta non è una “bravata”, ma un segnale di una deriva culturale che va stroncata sul nascere. 

La scuola, che dovrebbe essere un baluardo di educazione e rispetto, non può diventare il palcoscenico per idioti che celebrano la morte e l’odio. 

È inaccettabile, è schifoso, è da vigliacchi.

la scritta "Viva Turetta" nei bagni delle ragazze

La protesta: gli studenti dicono basta

Gli studenti del “Casardi” non sono stati a guardare. 

Nella mattinata di oggi, 8 aprile 2025, hanno organizzato un sit-in di protesta davanti all’ingresso della scuola, un gesto di ribellione contro la violenza e l’ignoranza. 

Ragazze e ragazzi hanno gridato il loro dissenso, mostrando cartelli che invocano rispetto e denunciando un episodio che uno dei rappresentanti ha definito “un pugno nello stomaco”. 

La loro voce è un monito per tutti: non si può tacere di fronte a simili abomini. La comunità scolastica si è stretta attorno ai valori di civiltà, ma ora tocca alle autorità fare la loro parte. Non bastano le parole di condanna: servono azioni concrete, severe, immediate.

figure in ombra imbrattano un muro con la scritta "Viva Turetta"

Punizioni esemplari per fermare la deriva

Quanto accaduto al liceo “Casardi” di Barletta non è un episodio isolato, ma il sintomo di un problema più profondo: una cultura dell’odio e della violenza che si insinua anche tra i giovani. 

Gli imbecilli che hanno imbrattato i bagni con svastiche e inneggiamenti a un assassino non meritano clemenza

Che siano studenti o esterni, devono essere individuati e puniti con la massima severità: espulsioni, denunce penali, risarcimenti economici. 

La scuola non può essere un terreno di coltura per l’ignoranza e la brutalità. È ora di dire basta, con i fatti, non con le chiacchiere. La società civile, le istituzioni e la giustizia devono mandare un messaggio chiaro: chi semina odio e violenza pagherà un prezzo altissimo.