Scuola pubblica in crisi tra precariato e carenze di organico: la situazione a Modena e Reggio Emilia ​

Rosalia Cimino

23 Aprile 2025

Modena

Scuola pubblica in crisi tra precariato e carenze di organico: la situazione a Modena e Reggio Emilia ​

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Nelle province di Modena e Reggio Emilia – come nella maggior parte dell’Italia d’altronde – cresce il precariato e, conseguentemente, è in aumento la carenza di personale all’interno delle istituzioni scolastiche. 

Carmelo Randazzo, segretario generale della Cisl Scuola Emilia Centrale, ha recentemente evidenziato, nel corso di un’intervista alla “Gazzetta di Modena” la necessità di interventi urgenti per garantire la qualità dell’istruzione e la stabilità del sistema educativo.​

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Le criticità del sistema scolastico locale

Nelle province di Modena e Reggio Emilia, la situazione delle scuole pubbliche è caratterizzata da una serie di problematiche strutturali

A Modena, ad esempio, un terzo degli istituti è privo di un DSGA (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi), figura essenziale per la gestione amministrativa. 

Le richieste di personale Ata superano di gran lunga le autorizzazioni concesse: su 490 collaboratori scolastici richiesti, ne sono stati autorizzati solo 283; per gli assistenti amministrativi, 129 richieste contro 83 autorizzazioni. 

Le carenze si traducono in un sovraccarico di lavoro per il personale esistente e in una gestione scolastica sempre più instabile.​

A Reggio Emilia, la situazione non è migliore. I collaboratori scolastici sono insufficienti per coprire tutte le aule e i piani, e gli assistenti amministrativi spesso operano senza una formazione adeguata. 

Il tasso di precariato tra il personale Ata supera il 25%, compromettendo la qualità dei servizi offerti. In tutta l’Emilia-Romagna, negli ultimi otto anni, a fronte di 166.849 posti Ata disponibili, ne sono stati autorizzati solo 78.583, con una riduzione del 63%. Per il prossimo anno, sono previsti ulteriori tagli.​

Il precariato: una piaga da sanare

Il precariato rappresenta una delle principali sfide per il sistema scolastico locale. A Modena, ci sono oltre 2.500 supplenti; a Reggio Emilia, circa 1.700. I numeri indicano una dipendenza eccessiva da personale non stabile, il che compromette la continuità didattica e la qualità dell’insegnamento.​

La Cisl Scuola Emilia Centrale propone l’adozione del “doppio canale” per le assunzioni, una strategia che combina concorsi regolari con l’immissione in ruolo dalle graduatorie provinciali. 

L’approccio potrebbe stabilizzare numerosi docenti precari, migliorando la qualità dell’istruzione e offrendo maggiore sicurezza lavorativa agli insegnanti.​

Verso una scuola più inclusiva e moderna

La scuola deve evolversi per rispondere alle esigenze di una società in continuo cambiamento. Secondo Randazzo, è fondamentale ripensare la scuola non solo come un luogo di istruzione, ma come un presidio educativo che accompagni gli studenti lungo tutta la giornata. 

Ciò implica la creazione di un’offerta educativa integrata e qualificata, che coinvolga anche il territorio, le famiglie e il terzo settore.​

Investire sul personale è cruciale: il tempo scuola “oltre l’orario” deve essere riconosciuto come tempo educativo a tutti gli effetti, non come semplice sorveglianza. 

Ambienti scolastici aperti e accoglienti sono essenziali per contrastare fenomeni come il disagio giovanile e il bullismo.​

La situazione delle scuole pubbliche a Modena e Reggio Emilia evidenzia la necessità di interventi strutturali e di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni. 

Solo attraverso investimenti mirati, una gestione più efficiente e il riconoscimento del valore del personale scolastico sarà possibile garantire un’istruzione di qualità e costruire una scuola più inclusiva e moderna.​