In un post sulla propria pagina Facebook, Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega (già presidente della commissione Cultura al Senato), ha precisato che non c’è stata alcuna bocciatura del ripristino delle Graduatorie di Merito nei concorsi docenti. La proposta, non inserita nel Decreto PA appena approvato, sarà parte del Decreto Scuola ancora in discussione, con un accordo già raggiunto con la Commissione Europea. L’obiettivo è velocizzare le 70.000 assunzioni PNRR, snellendo le graduatorie esistenti.
Il contesto: Decreto PA e Decreto Scuola
Il Decreto PA, approvato in via definitiva, non ha incluso la misura sulle Graduatorie di Merito, ma Pittoni precisa che ciò non indica un rifiuto.
Il meccanismo, concordato con l’UE, sarà integrato nel Decreto Scuola, ancora in fase di elaborazione.
La misura punta a coprire i posti vacanti più rapidamente, includendo gli idonei ai concorsi PNRR fino al 30% dei posti banditi, senza penalizzare altre categorie di aspiranti, come già previsto dal decreto PA bis del 2023.
Impatti e prospettive: velocizzare le assunzioni
L’inserimento degli idonei nelle Graduatorie di Merito, secondo Pittoni, permetterà al Ministero dell’Istruzione e del Merito di raggiungere l’obiettivo PNRR di 70.000 assunzioni con maggiore rapidità.
Si tratta, in buona sostanza, di un approccio che potrebbe ridurre il precariato storico e, soprattutto, garantire una gestione più efficiente delle graduatorie.
Tuttavia, l’attesa per il Decreto Scuola lascia aperte incertezze sui tempi e sull’equità tra regioni, un nodo che il Ministero dovrà affrontare per evitare disparità.
Il post di Pittoni
“Non c’è alcuna bocciatura del progetto di ripristino delle Graduatorie di Merito nei concorsi per i docenti.
Nel Decreto PA, appena approvato in via definitiva, la proposta non è passata semplicemente perché l’operazione è affidata al Decreto Scuola ancora in discussione, ma col via libera alle Graduatorie di Merito già concordato con la Commissione europea dopo mesi di confronto.
Il meccanismo consentirà di ridurre i tempi dell’obiettivo 70mila assunzioni PNRR, così da recuperare in anticipo i margini di manovra necessari al Ministero per velocizzare lo svuotamento delle tante graduatorie“.
