Strategie Italia 2035: come contrastare la dispersione scolastica e rilanciare la formazione tecnica

Rosalia Cimino

12 Giugno 2025

Convegno Strategie Italia 2035

Strategie Italia 2035: come contrastare la dispersione scolastica e rilanciare la formazione tecnica

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Durante l’appuntamento “Italia 2035strategie per un futuro di crescita e stabilità”, organizzato da Forbes Italia a Roma, il sottosegretario Paola Frassinetti ha presentato un piano articolato per affrontare alcune delle sfide centrali del sistema educativo italiano. 

L’evento ha posto l’accento sulla promozione del benessere degli studenti, sulla lotta all’abbandono scolastico e sull’innovativa integrazione tra scuola e lavoro. Le misure illustrate mirano a consolidare un percorso di crescita sostenibile fino al 2035.

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Prevenzione, benessere e disciplina digitale

La formazione dei docenti si è evoluta con moduli dedicati alla prevenzione delle dipendenze e all’uso consapevole delle tecnologie. 

Le iniziative, finanziate dal PNRR, includono anche interventi su studenti con difficoltà emotive, grazie all’introduzione dello psicologo nelle scuole.

In questo contesto, si sta inoltre definendo una circolare che limita l’uso del cellulare negli istituti superiori, in linea con l’obiettivo di regolamentare l’impatto della tecnologia sul benessere e la concentrazione degli studenti.

Regolamentazione sull’uso dello smartphone a scuola

A proposito di quanto detto precedentemente, il Ministero dell’Istruzione e del Merito sta lavorando a una nuova circolare per introdurre limiti più rigidi circa l’uso dei telefoni cellulari a scuola, compresi gli istituti di istruzione secondaria superiore. 

L’iniziativa, sottolineata dal sottosegretario Paola Frassinetti, punta a contrastare le distrazioni in aula e a regolare le abitudini digitali degli studenti, spesso condizionate da un accesso continuo ai dispositivi mobili.

La misura si inserisce in un piano educativo più ampio, volto a promuovere un approccio equilibrato alla tecnologia fin dalla scuola. 

Non si tratta di un semplice divieto, ma di un’azione formativa che mira a sviluppare competenze digitali consapevoli, prevenendo fenomeni di dipendenza, isolamento sociale e calo dell’attenzione. 

La circolare, una volta approvata, potrà fornire linee guida nazionali unificate, superando le discrezionalità attualmente presenti nei singoli istituti.

Lotta alla dispersione scolastica e inclusione sociale

Frassinetti ha definito l’abbandono scolastico un “fallimento umano, sociale ed economico” e ha evidenziato l’impegno del Ministero attraverso strumenti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal bilancio nazionale. 

In particolare, due progetti chiave – Agenda Sud e Agenda Nord – supportano interventi in contesti a rischio: dalle regioni meridionali alle periferie delle città del Nord. 

Agenda Sud, in particolare, ha già mobilitato oltre 325 milioni di euro per la prima fase, a cui si sono aggiunti ulteriori 35 milioni per sostenere scuole più fragili con risorse per didattica, strutture e competenze tecnologiche.

Il fulcro di questa strategia è il contrasto del disagio giovanile, portando servizi psicopedagogici nelle scuole e promuovendo attività innovative che agiscano prima che il problema diventi abbandono.

Il modello formativo “4+2”: innovare la filiera scuola-lavoro

Un altro pilastro dell’intervento illustrato da Frassinetti è il nuovo percorso formativo “4+2”: quattro anni nelle scuole tecniche e professionali, seguiti da un biennio negli ITS Academy

Una simile riorganizzazione punta a valorizzare l’istruzione terziaria tecnologica e ad accelerare l’inserimento nel mondo del lavoro.

Il modello, in sperimentazione dal 2024/25, ha già registrato una copertura significativa: le scuole aderenti sono passate da 180 a 396 e i percorsi da 225 a 628.

Gli ITS Academy offrono oggi ottimi tassi di impiego: circa l’86–90% dei diplomati trova lavoro in ambito tecnico-professionale nel primo anno, spesso in linea con la propria formazione. 

Il sistema si sta evolvendo verso modelli campus, con docenti aziendali in cattedra e stretta collaborazione con imprese, per creare una filiera formativa che risponda alle esigenze dell’economia reale.