Dal settembre 2025 la Francia introduce, per la prima volta, un programma nazionale di educazione sessuale a scuola, con particolare attenzione alla vita affettiva e relazionale.
Si tratta di un passo epocale che mette ordine a un obbligo rimasto sulla carta per oltre vent’anni, previsto già dalla legge del 2001 ma applicato a macchia di leopardo.
Il nuovo impianto normativo, fissato dall’Arrêté del 3 febbraio 2025 e adottato dal Consiglio superiore dell’Istruzione, prevede tre sessioni annuali obbligatorie per gruppi omogenei di età in tutte le scuole, pubbliche e private sotto contratto. L’obiettivo è garantire continuità educativa dall’infanzia al liceo, senza lasciare zone d’ombra.
Contenuti e obiettivi: dall’infanzia al liceo
Il programma punta a formare cittadini consapevoli, in grado di costruire relazioni sane e rispettose. Tra gli obiettivi dichiarati:
- promuovere il rispetto di sé e degli altri;
- prevenire discriminazioni e bullismo;
- contrastare violenza e molestie;
- rafforzare la capacità di chiedere aiuto;
- sviluppare parità di genere e cittadinanza attiva.
Nella scuola dell’infanzia e primaria l’accento è posto su affettività e relazioni: benessere, conoscenza del corpo, convivenza, scelte responsabili e prevenzione delle violenze.
Al collegio (scuola media) entrano temi cruciali come consenso, dialogo con gli adulti, rischi online e rispetto dei limiti: “capire, chiedere, esprimere e rispettare un no”.
Al liceo si affrontano in profondità anatomia, riproduzione, prevenzione dei rischi, parità donne-uomini, diritti umani e lotta a molestie e violenze sessuali, con focus sul pensiero critico.
Una rete educativa con docenti, personale sociale e sanitario
L’attuazione non ricadrà solo sugli insegnanti: il programma sarà interdisciplinare e coinvolgerà personale educativo, sociale e sanitario. Una circolare attuativa fornirà linee operative, mentre la formazione del personale si svolgerà nel secondo trimestre del 2025.
Ogni scuola dovrà comunicare annualmente i propri obiettivi, ma senza rendere pubbliche le date delle singole sessioni: una scelta voluta per evitare interferenze o pressioni esterne che potrebbero compromettere la qualità didattica.
Perché è una scelta cruciale
Con questa misura, la Francia non solo colma un vuoto applicativo, ma lancia un messaggio chiaro: l’educazione sessuale a scuola non è un tabù, ma un diritto e uno strumento di prevenzione.
Garantire agli studenti strumenti concreti per vivere relazioni consapevoli e rispettose significa investire su una società più equa, inclusiva e capace di contrastare la violenza fin dalle sue radici.