L’UGL Scuola spinge per una revisione della struttura del CCNL scuola. A seguito di un incontro con il Ministro Valditara, la Segretaria Nazionale Ornella Cuzzupi ha avanzato la necessità di una rivisitazione del processo contrattuale. L’obiettivo è superare le logiche attuali, per assicurare stipendi adeguati al potere d’acquisto e non penalizzati dai ritardi accumulati nei rinnovi.
L’incontro UGL Scuola con il Ministro Valditara
L’incontro tenutosi a Roma tra la delegazione dei Dirigenti Scolastici UGL, guidata dalla stessa Segretaria Nazionale Ornella Cuzzupi, e il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è stato definito un momento positivo.
A pochi giorni dalla firma dell’ipotesi di CCNL Istruzione e Ricerca 2022-24, la delegazione ha presentato un documento che traccia diverse proposte sulle quali il sindacato si dichiara pronto al confronto.
Secondo la Cuzzupi, la presenza di un Ministro impegnato a definire la scuola del futuro, che ha reso possibile un rinnovo contrattuale fermo da anni, crea il contesto ideale.
È giunto, infatti, il momento di valutare una profonda revisione della struttura del CCNL scuola.
L’inadeguatezza del meccanismo contrattuale attuale
La posizione della Segretaria Nazionale UGL, che è anche componente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, è netta: il meccanismo contrattuale attuale è ritenuto “poco aderente alla realtà“.
Insistere sul dispositivo oggi in atto per il rinnovo contrattuale viene definito una “non soluzione” che trascina le problematiche senza risolverle.
Il problema principale è che l’impatto di questa inerzia ricade interamente sui lavoratori, sulle loro famiglie e, di conseguenza, sulla qualità stessa del servizio offerto.
La questione retributiva, come ribadito dal sindacato, deve essere analizzata in un senso complessivo e realistico, poiché i ritardi erodono inevitabilmente il potere d’acquisto degli stipendi.

Revisione della struttura del CCNL scuola: i dettagli della proposta
La proposta UGL mira a definire un sistema che garantisca ai lavoratori della scuola pubblica un potere d’acquisto stabile e “funzionale al momento e al contesto”.
Per raggiungere tale risultato, è indispensabile individuare meccanismi che superino le attuali “situazioni stagnanti“.
L’UGL suggerisce un modello di contrattazione più snello, aperto ai confronti e caratterizzato da lassi di tempo ristretti.
Nello specifico, si parla della necessità di introdurre “step più ravvicinati” nella contrattazione.
Inoltre, serve l’individuazione di criteri che forniscano una “base certa” da cui partire per le trattative.
La Cuzzupi ha precisato che l’idea non è quella di ritornare a sistemi rigidi e “ingessati” come la “scala mobile”, ma di trovare un equilibrio che integri le esigenze della spesa pubblica con la giusta valorizzazione del personale.
Il “Welfare Allargato” come misura integrativa
Oltre alla revisione della struttura del CCNL scuola, l’UGL ritiene fondamentale studiare strade alternative.
L’obiettivo è quello di offrire opzioni che possano alleggerire lo stipendio dalle spese correnti, aumentandone di fatto l’efficacia. In tale ambito, il sindacato rilancia l’idea di un “welfare allargato”.
La proposta si articola in diversi interventi concreti:
- accesso a fitti calmierati;
- interventi specifici sui costi quotidiani;
- bonus fiscali mirati;
- aumento delle detrazioni fiscali.
Secondo l’UGL, queste misure appaiono “lecite, fattibili e funzionali” e si integrerebbero perfettamente in un sistema di contrattazione rinnovato, più rapido e dinamico rispetto a quello attuale.
Uno “stravolgimento” per un trattamento più corretto
La Segretaria Nazionale Cuzzupi ha ammesso la portata della proposta, definendola “una sorta di stravolgimento dei paradigmi esistenti“.
L’introduzione di un modo diverso di concepire la contrattazione per i dipendenti scolastici è una sfida complessa.
Tuttavia, l’UGL Scuola si dice convinta che l’attuale contesto politico e l’apertura al dialogo mostrata dal Ministro Valditara rappresentino il “momento giusto” per avviare questa riflessione.
È necessario, secondo il sindacato, gettare le basi per un cambiamento.
L’intento finale è quello di garantire che a tutti i lavoratori del comparto scuola sia finalmente riconosciuto un trattamento economico “adeguato e più corretto” rispetto a quello attuale.


