In piazza i precari del settore ricerca: mobilitazione FLC CGIL a Roma contro la legge di Bilancio

Rosalia Cimino

10 Novembre 2025

Precari del settore ricerca in piazza con la FLC CGIL

In piazza i precari del settore ricerca: mobilitazione FLC CGIL a Roma contro la legge di Bilancio

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Domani, 11 novembre, la FLC CGIL guiderà una manifestazione nazionale a Roma, in piazza Capranica, per denunciare la totale noncuranza – da parte del Governo – verso i precari del settore ricerca nella legge di Bilancio.

Sono circa 6.000 i lavoratori precari del settore ricerca esclusi da ogni previsione di stabilizzazione o investimento strutturale, nonostante le ripetute dichiarazioni di ministri e governi sul ruolo strategico della ricerca nel Paese.

La protesta rappresenta un segnale chiaro: il personale precario continuerà a mobilitarsi finché non saranno stanziate risorse dedicate per il suo futuro e per sostenere il sistema scientifico nazionale.

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Zero risorse in legge di Bilancio: il nodo delle stabilizzazioni

Nonostante gli annunci e le promesse di rafforzamento del settore della ricerca, la manovra economica lascia completamente fuori i precari. Il blocco del turn over al 75% previsto per il 2026 conferma l’assenza di un piano per il ricambio generazionale del personale e per le stabilizzazioni.

Come sottolinea la FLC CGIL, il mancato stanziamento di fondi non riguarda solo le stabilizzazioni dei precari, ma colpisce anche l’intero sistema della ricerca, già indebolito dalla conclusione del PNRR senza alcun seguito strutturale o di assunzioni.

La manifestazione di Roma: il segnale dei precari del settore ricerca

La protesta prenderà il via dalle ore 10:00 in piazza Capranica. L’iniziativa vedrà la partecipazione dei precari del settore ricerca degli enti pubblici di ricerca insieme alla FLC CGIL, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione pubblica e politica sul settore.

Tra i temi principali della mobilitazione:

  • La richiesta di risorse dedicate per la stabilizzazione dei 6.000 precari del comparto;
  • La denuncia della totale assenza di investimenti nella ricerca pubblica;
  • L’urgenza di garantire continuità e sicurezza del lavoro per chi contribuisce alla scienza nazionale.

Come dichiarato dalla Federazione: “Il personale precario è stato completamente dimenticato. Continueremo a mobilitarci fino a quando non saranno previste risorse specifiche per stabilizzazioni e rafforzamento del sistema della ricerca.”

Perché il sostegno alla ricerca è strategico per il Paese

Il settore della ricerca pubblica rappresenta un pilastro fondamentale per innovazione, sviluppo scientifico e tecnologico. Trascurare il personale precario significa compromettere la capacità del sistema di attrarre giovani talenti e di mantenere standard di eccellenza internazionali.

La manifestazione FLC CGIL vuole essere anche un messaggio chiaro ai decisori politici: senza investimenti strutturali e stabilizzazioni, la ricerca italiana rischia di rimanere indietro rispetto agli altri Paesi europei.

La mobilitazione continua

La giornata di 11 novembre 2025 a Roma rappresenta un momento chiave per il futuro dei precari del settore ricerca. La FLC CGIL e i lavoratori chiedono con forza che la legge di Bilancio preveda finalmente fondi concreti per stabilizzazioni e per lo sviluppo del sistema scientifico nazionale.

Finché queste risorse non arriveranno, la mobilitazione non si fermerà: la lotta dei precari della ricerca è una sfida cruciale per la valorizzazione della scienza italiana e dei professionisti che la sostengono.

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Il Comunicato Stampa della FLC CGIL

“Domani 11 novembre, dalle ore 10:00 in piazza Capranica a Roma, la FLC CGIL e i movimenti dei precari degli enti pubblici di ricerca scenderanno nuovamente in piazza per manifestare tutto il loro dissenso nei confronti di una legge di bilancio che dimentica totalmente il settore della ricerca e in particolare dimentica le lavoratrici e i lavoratori precari.

Sono 6.000 i precari degli enti pubblici di ricerca e zero le risorse in legge di bilancio per le stabilizzazioni. 

Dopo anni di roboanti dichiarazioni di ministri del Governo riguardo l’importanza e il ruolo strategico della ricerca e di promesse di investimento sul settore e di stabilizzazioni dei precari, siamo al dunque: nella manovra non ci sono risorse né per le stabilizzazioni, né per la ricerca, viene confermato il blocco del turn over al 75% per il 2026 e finisce ingloriosamente il PNRR senza nessun seguito di investimenti strutturali e di personale.

Il personale precario degli enti pubblici di ricerca è stato totalmente dimenticato dal Governo per questo, domani faremo sentire con tutta la forza possibile il nostro sdegno e continueremo a mobilitarci fino a quando non saranno previste risorse specifiche per le stabilizzazioni di tutti i precari e risorse per il sistema della ricerca”.