Abusi di Castellammare di Stabia, parlano le vittime e le mamme. Il servizio delle Iene

il logo delle Iene e i conduttori

L’arresto per maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne di una docente di sostegno 40enne dell’istituto comprensivo “Catello Salvati” di Scanzano, frazione di Castellamare di Stabia, in provincia di Napoli ha attirato anche l’attenzione di Giulio Golia della trasmissione televisiva “Le iene”. Il servizio è andato in onda su Italia 1 nel corso della puntata del 19 gennaio, con un’intervista esclusiva ad una delle presunte vittime e ad alcune mamme. 

Il racconto delle vittime e l’apertura del caso

La vicenda ha ancora molti punti oscuri e tanti aspetti da chiarire.

Tutto era iniziato poco dopo metà novembre 2024, quando la professoressa di sostegno venne aggredita da una trentina di genitori. Fin da subito – al di là della ferma condanna che va sempre espressa nei confronti della giustizia fai da te – era, tuttavia, apparso evidente che questo episodio di aggressione nei confronti di un docente era diverso da quelli che lo avevano preceduto sulle pagine dei giornali.

L’avvio di un’approfondita indagine ha, quindi, permesso al procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, di ricostruire dettagliatamente l’intera vicenda, anche grazie all’acquisizione di chat nonché di file audio e video. Ma decisive sono state, in particolare, le testimonianze rese dalle presunte vittime, tutte minorenni.

Tant’è che pochi giorni fa la docente interessata è finita in manette in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della procura oplontina ed è attualmente detenuta nel carcere femminile di Benevento, da dove protesta la propria innocenza ed estraneità ai fatti che le vengono contestati. 

screenshot di alcune chat della decente

Il racconto nel servizio televisivo delle Iene e la difesa della docente

La trasmissione televisiva “Le Iene” ha dedicato un servizio approfondito al caso, raccogliendo testimonianze di studenti e genitori. 

In particolare, una delle testimonianze più toccanti è stata quella di un alunno che ha dichiarato di essersi sentito costantemente sotto pressione a causa dei comportamenti della docente. 

Da parte sua, intanto, nel corso di un lungo interrogatorio, la docente di sostegno ha respinto con fermezza tutte le accuse, sostenendo di essere stata accusata solo dopo la sospensione di un alunno. “Le accuse sono inconsistenti: ho la coscienza pulita”, avrebbe detto.

Convinto dell’innocenza della propria assistita anche l’avvocato difensore, che ha dichiarato: “Il clima di tensione interno alla scuola ha favorito un’accanita strumentalizzazione dei fatti”.

L’agghiacciante testimonianza delle vittime

Nel servizio registrato per “Le iene”, Giulio Golia propone un’intervista esclusiva con una delle presunte vittime della docente di sostegno. 

  
“Andavamo in questa saletta, un’altra aula vuota con una cattedra, dei banchi e delle sedie – ha racconta il bambino – All’inizio parlavamo dei primi fidanzamenti, dei primi baci e delle relazioni che abbiamo avuto. Col passare del tempo abbiamo visto anche delle cose sporche, per esempio porno”.

screenshot di alcune chat della decente


Lo stesso ha, quindi, aggiunto: “Ci ha fatto vedere pure filmini porno suoi: era nuda e c’erano capelli biondi, però la faccia non c’era. Si vedeva solamente il seno e lei si toccava i capezzoli. Poi ho visto il secondo che c’era un signore e lei che stava a “pecora”. Cosa ne so della pecora? Lei l’ha spiegato a noi. Infatti, io ho scoperto un mondo. Lei ci aveva fatto vedere una foto di suo marito. Era nudo: io sono rimasto sconvolto”.

Ma il racconto del bambino, che confessa di essere ancora turbato e di non riuscire a dormire serenamente, non si ferma qui. “Stava iniziando a toccarmi – ha confessato – Mi ricordo che lei aveva messo le mani qui, all’inguine, e sono scappato: avevo paura e non sapevo cosa fare. Ero solo io: i miei amici non c’erano e non sapevo gestire la situazione”.

E a Giulio Golia che gli chiede come mai non abbia raccontato prima alla mamma quello che stava succedendo, risponde: “Ci faceva delle minacce di bocciarci, di dire tutto ai professori, di farci andare nel carcere minorile. Ci avevamo creduto, perché lei diceva di avere un marito carabiniere”. 

Il racconto delle mamme

A confermare le presunte minacce nei confronti degli alunni per evitare che raccontassero tutto ai rispettivi genitori, sono anche alcune mamme.

Le stesse riferiscono, infatti, che la docente avrebbe spaventato i bambini dicendo loro: “Faccio arrestare i vostri genitori. Faccio arrestare voi. Vi faccio mettere nelle comunità”. 

Tuttavia, dai racconti delle mamme emerge anche che a fare da palo, a stare cioè attenta che nessuno si avvicinasse alla Saletta (la famosa aula appartata nella quale si sarebbero consumati gli abusi), era una bambina di appena 12 anni. 

A turbare, però, è soprattutto il racconto della mamma di un bambino di poco meno di 11 anni.


“Gli ha abbassato un po’ il pantalone – ha raccontato a Giulio Golia – e ha avuto un rapporto orale con lui. Mio figlio ha detto che è successo una sola volta”.

screensht della chat della docente


La donna poi racconta che quando l’11 novembre scorso la docente aveva trovato il figlio mentre fumava in bagno con un’amica era andata su tutte le furie, fino a farlo sospendere. “La professoressa – ha denunciato la madre – era gelosa di vedere mio figlio e l’altra bambina in bagno insieme e da lì è poi partita la sospensione”. 

Stando sempre al racconto della madre, a quel punto il bambino si sarebbe sentito tradito e avrebbe finalmente deciso di denunciare tutto ciò che avveniva nella Saletta al coordinatore di classe. Ma il professore, convinto che fosse una ripicca per la sospensione, non gli avrebbe creduto.

All’inizio, in realtà, sembra che anche le mamme credevano che fosse tutto una bugia inventata per vendicarsi della professoressa. Ma quando salta fuori la chat tra la docente e gli alunni dal titolo “La saletta”, svanisce ogni dubbio o perplessità. 

Al riguardo, in particolare, le mamme parlano di “audio squallidi”. 

Un’altra mamma confida alle Iene che la docente avrebbe chiesto alla figlia: “Tu quando hai avuto il tuo primo rapporto?”. E all’obiezione della bambina (“Ma io ho 10 anni”) avrebbe replicato: “Mamma mia, e non ti vergogni? Io alla tua età avevo già fatto tante cose”.

L’aggressione, invece, sarebbe avvenuta solo dopo che il vicepreside, informato di quanto stava accadendo, le avrebbe definite “bugiarde”

screenshot di alcune chat della decente


Alcune mamme hanno, inoltre, riferito che durante le fasi concitate dell’aggressione, la docente di sostegno si sarebbe difesa sostenendo: “Non gli credete, sono bugiarde. I bambini sono diabolici: mi hanno hackerato il profilo”.

Le stesse hanno, quindi, mostrato alcune minacce e offese che la docente avrebbe prima scritto e poi cancellate, ma che loro hanno prontamente recuperato..

E se le forze dell’ordine hanno subito creduto alle mamme, stando a quanto hanno detto a Giulio Golia i genitori intervistati, non così la scuola. “La scuola ci ha abbandonato completamente – hanno denunciato – Non siamo mai state chiamate da nessuno: si sono tutti schierati dall’altra parte, senza darci nemmeno il beneficio del dubbio”.

Da parte sua, infine, la Preside, incalzata dal giornalista delle Iene, ha affermato: “Non voglio rilasciare interviste: sono troppo dispiaciuta per quanto è successo, soprattutto per la mancanza di fiducia – perchè da me non è venuto nessuno ad avvisarmi. Le mamme non sono venute da me. La situazione non è andata bene, è stata grave. Se qualcuno lo sapeva e non me l’ha detto è ancora più grave”.   

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