La Commissione Istruzione del Senato, presieduta da Roberto Marti, ha dato il via libera al decreto legislativo Bernini, che riforma l’accesso ai corsi di Medicina a partire dall’anno scolastico 2025/2026. Addio al test d’ingresso: arriva un semestre “filtro” aperto a tutti, con esami scritti e simultanei su scala nazionale per accedere al secondo semestre. Il 7 maggio 2025 la Camera si pronuncerà, prima dell’approvazione definitiva a Palazzo Chigi.
Il Decreto Bernini: un semestre filtro per gli aspiranti medici
Il DLgs, attuativo della Legge 26/2025 e approvato in via preliminare dal CdM il 28 marzo 2025, introduce un semestre iniziale aperto a tutti gli aspiranti medici, sostituendo il tradizionale test d’ingresso.
L’accesso al secondo semestre sarà determinato da una graduatoria nazionale basata sui crediti (almeno 18 CFU) e sui voti degli esami sostenuti in materie fondamentali.
La riforma, voluta dal Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, punta a rendere il percorso più equo e meritocratico, con applicazione immediata anche ai corsi in lingua inglese delle università statali.
Le osservazioni del Senato: tre punti chiave
La Commissione Istruzione del Senato ha espresso parere favorevole, accompagnandolo con 12 osservazioni non vincolanti.
Tra le più rilevanti:
- gli esami del semestre filtro dovranno essere scritti e svolti simultaneamente in tutta Italia, con modalità definite da un decreto ministeriale;
- per quanto concerne le materie fondamentali, il suggerimento è quello di includere anche le scienze biochimiche, accanto a scienze biologiche, fisiche e chimiche;
- infine, è stato proposto di estendere la riforma fin da subito ai corsi in lingua inglese degli atenei statali, in modo da ridurre le esclusioni dall’applicazione immediata.
I dettagli della Riforma: selezione dopo il primo semestre
Il testo prevede che gli aspiranti medici si iscrivano senza test d’ammissione, affrontando però una selezione al termine del primo semestre, basata su una serie di esami e su una graduatoria nazionale che terrà conto dei crediti e dei voti ottenuti.
Il numero programmato rimane, ma si sposta a una fase successiva, con l’obiettivo di valutare gli studenti sulla base del loro effettivo rendimento accademico.
Il Governo avrà un anno di tempo dall’entrata in vigore della legge per emanare i decreti legislativi attuativi, che secondo il Ministro Bernini arriveranno «in tempi molto rapidi».
Reazioni: tra entusiasmo e critiche
Il Ministro Bernini ha celebrato il cambiamento, sottolineando che l’Università italiana abbandona la dicitura «numero chiuso» per un approccio più inclusivo.
Tuttavia, non mancano le critiche: alcuni temono che l’immatricolazione libera possa generare sovraffollamento nel primo semestre, mentre altri sollevano dubbi sulla capacità del sistema di gestire una selezione così ampia e sulla qualità della formazione.
Il dibattito si sposta ora sui decreti attuativi, che definiranno modalità e criteri della nuova selezione.