L’Antitrust sul caro libri scolastici 2025: come si sta muovendo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Rosalia Cimino

7 Agosto 2025

Genitori preoccupati per il caro libri

L’Antitrust sul caro libri scolastici 2025: come si sta muovendo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

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Il rientro in classe non è solo una sfida organizzativa, ma sempre più spesso anche economica. Secondo uno studio dell’Adoc (Associazione difesa e orientamento consumatori), la spesa per libri scolastici e corredo nel 2025 potrebbe superare i 700 euro a studente. Un rincaro che pesa in modo significativo sui bilanci familiari, tanto da aver attirato l’attenzione dell’Antitrust, che da oltre un anno sta monitorando la situazione con un’indagine conoscitiva specifica.

I dati parlano chiaro: tra il 2019 e il 2025, i prezzi dei testi scolastici sono aumentati in media del 4% per le scuole medie e oltre il 5% per le superiori. Ma dietro questi numeri si nasconde molto di più: pratiche editoriali poco trasparenti, aggiornamenti annuali spesso poco rilevanti e un mercato dell’usato fortemente limitato da vincoli digitali e piattaforme proprietarie.

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Le cause dell’aumento: nuove edizioni ogni anno e vincoli digitali

Uno dei principali fattori che contribuisce al caro libri scolastici è la pubblicazione costante di nuove edizioni dei testi, anche quando le modifiche sono minime o irrilevanti. 

Secondo l’AGCM, in media un libro su dieci viene aggiornato ogni anno, ma questa percentuale sale fino al 35% nei volumi destinati al primo anno di scuola media o superiore.

Questo fenomeno è spesso giustificato dai cambiamenti nelle direttive ministeriali, ma l’effetto pratico è quello di scoraggiare il riutilizzo dei libri, spingendo le famiglie ad acquistare ogni anno volumi nuovi.

A ciò si aggiunge un altro nodo critico: l’uso sempre più diffuso di piattaforme digitali chiuse da parte degli editori. 

Questi strumenti, se da un lato promettono innovazione e contenuti multimediali, impongono vincoli che rendono difficile (se non impossibile) l’accesso da dispositivi diversi o la rivendita dei testi, rendendo così inutile il mercato dell’usato e alzando ulteriormente i costi.

Cosa sta facendo l’Antitrust: sanzioni in arrivo per le case editrici?

L’indagine dell’Antitrust (AGCM) non si è limitata alla raccolta di dati. Dopo mesi di osservazioni, è stata avviata la fase conclusiva dell’istruttoria, con una richiesta formale di spiegazioni indirizzata alle principali case editrici scolastiche. Queste ultime dovranno fornire le proprie osservazioni entro fine settembre.

Se l’AGCM dovesse confermare pratiche anticoncorrenziali, potrebbero essere previste sanzioni pecuniarie di entità significativa, oltre a un possibile intervento normativo per regolamentare il settore.

L’obiettivo è chiaro: tutelare le famiglie, garantire una maggiore trasparenza nei prezzi e incentivare davvero l’uso del digitale in chiave sostenibile, e non solo come leva per escludere alternative più economiche.

Serve una svolta per rendere la scuola accessibile

Il caro libri scolastici non è un problema passeggero, ma un segnale preoccupante di un sistema poco equo e scarsamente regolato

Le famiglie, già provate dal caro vita generale, non possono essere lasciate sole di fronte a spese così elevate per l’istruzione dei propri figli.

Una scuola davvero inclusiva passa anche da scelte editoriali responsabili, piattaforme digitali accessibili e regole più eque per il mercato dell’usato. L’intervento dell’Antitrust potrebbe essere il primo passo verso una maggiore giustizia educativa.