Nel 2025 arriva una svolta significativa per le famiglie italiane con figli nella fascia 0-3 anni: il Bonus Asilo Nido diventa più accessibile, esteso e semplice da richiedere.
Grazie a un emendamento approvato in Senato nell’ambito del Decreto-legge Economia, la misura viene potenziata per rispondere meglio ai bisogni concreti dei genitori.
Ecco tutte le novità su chi può beneficiarne, cosa cambia nella procedura e quali servizi sono inclusi.
Estensione del Bonus a tutti i servizi per l’infanzia
Il contributo economico previsto dal Bonus Asilo Nido 2025 non si limita più ai soli asili nido tradizionali. Viene infatti ufficialmente esteso a tutte le tipologie di servizi educativi autorizzati, pubblici e privati, purché riconosciuti a livello regionale. Nel dettaglio, rientrano ora nel bonus:
- nidi e micro-nidi;
- sezioni primavera;
- servizi educativi integrativi.
Questa estensione garantisce maggiore flessibilità alle famiglie nella scelta della struttura più adatta alle proprie esigenze, superando le differenze interpretative e operative tra le varie regioni italiane.
Meno burocrazia: la richiesta resterà valida fino ai 3 anni
Una delle principali semplificazioni introdotte riguarda la modalità di richiesta del bonus. Non sarà più necessario ripresentare la domanda ogni anno: una volta accolta, resterà valida fino al compimento dei tre anni del bambino.
Rimangono però due requisiti:
- inviare annualmente la documentazione che attesti la frequenza del servizio educativo;
- effettuare il controllo dei requisiti economici ogni anno.
La misura punta a ridurre il carico burocratico per i genitori, grazie anche a una maggiore digitalizzazione e all’interoperabilità delle banche dati pubbliche.
Cos’è il Bonus Asilo Nido
Il Bonus Asilo Nido è un’agevolazione economica erogata dall’INPS per aiutare le famiglie a sostenere le spese legate alla frequenza di asili nido pubblici o privati autorizzati.
L’importo del contributo varia in base all’ISEE del nucleo familiare, e può arrivare fino a un massimo di 3.000 euro all’anno per ciascun figlio. Il bonus può essere utilizzato:
- per il pagamento delle rette degli asili nido;
- come supporto per l’assistenza domiciliare in caso di bambini con gravi patologie croniche che non possono frequentare il nido.
È una misura chiave per favorire la conciliazione tra vita lavorativa e familiare e promuovere l’accesso ai servizi educativi nella prima infanzia.