Cos’è il Bonus Giorgetti per i docenti e per i lavoratori in generale? Negli ultimi mesi si parla molto di questa misura pensata per spingere chi ha già i requisiti per andare in pensione a rimanere a lavoro. Anche i docenti, dunque, possono beneficiarne: chi decide di rinviare il pensionamento, infatti, può avere un incremento netto in busta paga. Ma di cosa si tratta e come funziona davvero per chi lavora nella scuola? Scopriamolo insieme.
Cos’è il Bonus Giorgetti e chi può ottenerlo
Il Bonus Giorgetti – che prende il nome dal Ministro dell’Economia che lo ha proposto – è un incentivo economico per tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che raggiungono i requisiti per la pensione anticipata – come Quota 103 o il pensionamento ordinario – ma scelgono di continuare a lavorare.
In pratica, chi aderisce riceve direttamente in busta paga la quota di contributi pensionistici (circa il 9%) che normalmente sarebbe trattenuta. Il vantaggio? Un aumento netto che può arrivare anche a 6.000-7.000 euro l’anno, senza tasse aggiuntive.
Requisiti principali
I requisiti per poter richiedere il Bonus Giorgetti per i docenti sono i seguenti:
- Età e contributi: almeno 62 anni con 41 anni di contributi (Quota 103) o pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi uomini, 41 anni e 10 mesi donne).
- Iscrizione previdenziale: lavoratori dipendenti, anche del settore scuola, iscritti all’AGO o a fondi equivalenti.
- Periodo di validità: attivo per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2025.
Quanto si guadagna?
Il vantaggio economico dipende dallo stipendio. Per un docente con circa 2.000 euro lordi al mese, il bonus si traduce in circa 180-200 euro netti aggiuntivi. Su base annua, si parla di oltre 2.000 euro in più, che possono arrivare a 6.000-7.000 euro per stipendi più alti.
Effetti sulla pensione futura
Il rovescio della medaglia è che i contributi personali non versati non andranno a incrementare la pensione futura. Tuttavia, la quota contributiva del datore di lavoro (cioè lo Stato) continua ad essere versata, riducendo l’impatto negativo.
Per chi resta solo un paio di anni in servizio, la perdita è generalmente contenuta rispetto al guadagno immediato.
Come richiedere il bonus Giorgetti: passaggi chiave
Accedere al bonus non è complicato, ma bisogna rispettare alcune procedure:
- Verificare i requisiti: controllare la posizione contributiva tramite il portale INPS (SPID, CIE o CNS).
- Presentare la domanda: dal sito INPS o tramite patronato, specificando la rinuncia alla pensione e la richiesta di accredito del bonus in busta paga.
- Attendere la conferma: l’INPS ha circa 30 giorni per verificare e autorizzare l’incentivo.
- Vedere l’aumento: nel settore privato il bonus parte da settembre 2025, mentre per il settore pubblico (scuola compresa) da novembre 2025.
Conviene sempre?
Dipende dal tuo progetto di vita. Se mancano pochi mesi alla pensione, può essere un’opzione interessante per “portare a casa” qualche migliaio di euro in più. Se invece pensi di lavorare ancora diversi anni, considera l’effetto cumulativo sulla pensione futura.