Cellulari a scuola: a Roma studenti in protesta contro il divieto

Rosalia Cimino

9 Settembre 2025

Studenti che manifestano contro il divieto di usare i cellulari a scuola

Cellulari a scuola: a Roma studenti in protesta contro il divieto

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Manifestazione a Roma contro il divieto di usare i cellulari a scuola. La Capitale è diventata, difatti, il palcoscenico di un nuovo scontro tra mondo giovanile e istituzioni. Ieri mattina, 8 Settembre 2025, decine di studenti dei licei romani si sono ritrovati davanti al Ministero dell’Istruzione per contestare la decisione del ministro Giuseppe Valditara di vietare l’uso degli smartphone in classe. 

Il sit-in, colorato da striscioni e cori, non si limita a criticare la misura, ma punta il dito contro una visione considerata dagli studenti “punitiva e ipocrita”, che non affronta i problemi strutturali della scuola italiana.

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Perché gli studenti contestano il divieto dei cellulari a scuola

Secondo i giovani manifestanti, il divieto di usare i cellulari a scuola rischia di trasformarsi in un simbolo di repressione più che in una soluzione concreta. 

Dopo anni di investimenti sulla digitalizzazione – spiegano gli studenti intervistati – ora la responsabilità viene scaricata su di noi, senza proporre alternative né interventi sistemici”.

I rappresentanti dei collettivi studenteschi, come Osa, sottolineano come i veri nodi irrisolti siano ben altri: edilizia scolastica fatiscente, tagli al personale, difficoltà legate all’alternanza scuola-lavoro e carenza di fondi per migliorare la qualità dell’istruzione.

“Non vietare, ma investire”: la richiesta degli studenti

La protesta non è solo un “no” al divieto dei cellulari, ma anche una proposta alternativa. Gli studenti chiedono che lo Stato destini maggiori risorse alle scuole, affinché possano tornare a essere un vero ascensore sociale. 

Non serve vietare i telefoni – affermano i giovani manifestanti – ma finanziare i laboratori, assumere più docenti e rendere sicuri gli edifici. Vogliamo soldi per la scuola, non per la guerra”.

Questa posizione mette in luce un divario generazionale e culturale: da un lato la politica che insiste sul rispetto delle regole, dall’altro i ragazzi che chiedono strumenti e opportunità per crescere, senza essere trattati come un problema da contenere.

Il nodo del rapporto tra scuola e tecnologia

La protesta romana riaccende un tema centrale: quale ruolo deve avere la tecnologia a scuola? Dopo anni di programmi di digitalizzazione e PNRR destinati anche a dotare le aule di strumenti innovativi, il divieto dei cellulari a scuola rischia di apparire come un passo indietro.

Gli esperti sottolineano che la sfida non è eliminare la tecnologia, ma educare a un uso consapevole e responsabile

Vietare i dispositivi può ridurre distrazioni, ma rischia di cancellare anche opportunità didattiche e di lasciare gli studenti senza un’adeguata formazione digitale, cruciale per il futuro accademico e lavorativo.

Cosa succederà dopo la protesta: tra divieti e possibili compromessi

La mobilitazione di Roma potrebbe essere solo l’inizio di un dibattito destinato a durare a lungo. 

Se da un lato il Ministero difende la scelta di vietare i cellulari a scuola come misura per ridurre distrazioni e recuperare attenzione in classe, dall’altro le proteste studentesche mostrano quanto la questione sia più complessa.

Una possibile via di compromesso potrebbe passare da una regolamentazione flessibile: limitare l’uso dei telefoni durante le lezioni frontali, ma permetterne l’impiego in attività didattiche digitali, laboratori o progetti innovativi. 

In questo modo, i cellulari non verrebbero percepiti come nemici dell’apprendimento, ma trasformati in strumenti utili se inseriti in un contesto educativo guidato.

Nei prossimi mesi sarà cruciale capire se il governo aprirà a un dialogo con studenti, docenti e famiglie, cercando un equilibrio tra disciplina e innovazione. Quel che è certo è che la protesta romana ha acceso i riflettori su una domanda fondamentale: la scuola del futuro deve proibire o educare alla tecnologia?

Guarda il video

Divieto dei cellulari a scuola: pro e contro

Un tema che divide studenti, docenti e famiglie. Ecco i principali vantaggi e svantaggi della misura.

I pro:

  • Meno distrazioni e maggiore concentrazione in classe.
  • Riduzione di episodi di cyberbullismo.
  • Più dialogo e socializzazione reale tra compagni.
  • Ambiente scolastico più ordinato e gestibile per i docenti.

I contro:

  • Esclusione della tecnologia come risorsa didattica.
  • Misura percepita come repressiva e non educativa.
  • Minore fiducia verso studenti e famiglie.
  • Problemi pratici di gestione e controllo del divieto.

La domanda resta aperta: la scuola del futuro deve proibire o educare alla tecnologia?