Cinema e audiovisivo a scuola: un progetto di fondamentale importanza che coinvolge gli istituti italiani grazie al Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
L’iniziativa mira a sviluppare la formazione critica dei giovani e a diffondere la cultura dell’immagine su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione a contesti periferici o svantaggiati.
Il progetto cinema e audiovisivo a scuola con il coinvolgimento di studenti e docenti
Il bando “Il cinema e l’Audiovisivo a scuola – Progetti di rilevanza territoriale” ha assegnato finanziamenti per l’anno scolastico 2025/2026 superiori ai 10 milioni di euro. Sono stati selezionati 138 progetti che coinvolgono molte figure:
- 370.000 studenti, che potranno partecipare a laboratori, proiezioni e attività didattiche;
- 13.000 docenti, formati e supportati per integrare cinema e audiovisivo nelle lezioni;
- 3.200 plessi scolastici e 563 sale cinematografiche, creando un network educativo diffuso.
I progetti cinema e audiovisivo a scuola, presentati da enti pubblici e privati attivi nei settori culturale, educativo e sociale, sono stati valutati per originalità, innovazione e qualità dei contenuti e dei processi.
Alcuni soggetti erano già stati ammessi a un finanziamento iniziale di 2 milioni di euro, rafforzando il piano complessivo.
Temi chiave: cultura, legalità e inclusione
I progetti che sono stati finanziati si concentrano su tematiche fondamentali per la crescita sociale e civile degli studenti, tra cui:
- Contrasto al bullismo e al cyberbullismo;
- Educazione alla legalità e prevenzione della violenza di genere;
- Riduzione della dispersione scolastica e inclusione di studenti con disabilità;
- Educazione ambientale e sensibilizzazione contro la pirateria audiovisiva.
Simili attività non solo promuovono la conoscenza critica dei media e della filiera cinematografica, ma contribuiscono anche a rafforzare la coesione sociale e la partecipazione attiva delle comunità scolastiche.
Il piano prevede inoltre una diffusione capillare delle iniziative, con particolare attenzione alle regioni e aree più svantaggiate.
L’obiettivo è portare la cultura cinematografica anche fuori dai grandi centri, seguendo la missione del “Piano Olivetti” voluta dal Ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Piano Olivetti: di cosa si tratta
Il Piano Olivetti introduce strumenti per valorizzare le biblioteche come luoghi di educazione intellettuale, civica e di connessione sociale e promuove la filiera dell’editoria libraria, in particolare quelle di lunga tradizione.
Viene inoltre riconosciuto il ruolo centrale degli archivi e degli istituti storici e culturali come custodi della storia e della memoria della Nazione. Gli obiettivi del Piano Olivetti sono:
- Favorire lo sviluppo della cultura come bene comune accessibile e integrato nella vita delle comunità, nel rispetto del principio di sussidiarietà orizzontale;
- Promuovere la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e delle aree svantaggiate, in particolare quelle caratterizzate da marginalità sociale ed economica, degrado urbano, denatalità e spopolamento;
- Valorizzare le biblioteche, con il loro patrimonio materiale e digitale, quali strumenti di educazione intellettuale e civica, di socialità e di connessione con il tessuto sociale;
- Promuovere la filiera dell’editoria libraria, anche attraverso il sostegno alle librerie caratterizzate da lunga tradizione, interesse storico-artistico e di prossimità;
- Tutelare e valorizzare il patrimonio e le attività degli archivi nonché degli istituti storici e culturali, quali custodi della storia e della memoria della nazione.
Cinema e audiovisivo a scuola: un’opportunità per trasformare la scuola e il territorio
Grazie ai progetti cinema e audiovisivo a scuola, queste due dimensioni non sono più solo intrattenimento, ma diventano strumenti concreti per:
- sviluppare competenze critiche e creative;
- favorire l’inclusione e la partecipazione;
- valorizzare territori e comunità spesso esclusi dai circuiti culturali tradizionali.
L’iniziativa rappresenta quindi una svolta educativa, trasformando le scuole in luoghi di apprendimento innovativo e coinvolgente, capaci di connettere studenti, docenti e comunità locali attraverso il linguaggio potente dell’immagine.
 
					 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

