COBAS Scuola chiede la rettifica della nota su supplenze per posti vacanti

Immagine di repertorio di una protesta a cui hanno partecipato i COBAS Scuola

Con la nota n. 1182 del 9 gennaio 2025 su Restituzione posti resisi disponibili dopo il 31/12/2024, l’Ufficio VI – Ambito Territoriale di Roma ha disposto che le supplenze assegnate su posti vacanti o disponibili dopo il 31 dicembre 2024 debbano essere considerate temporanee, con termine ultimo coincidente con la fine delle lezioni o il cessare delle esigenze di servizio, inoltre possono essere attribuite solo tramite graduatorie d’istituto.

I COBAS Scuola, attraverso un comunicato ufficiale, contestano la legittimità di tale disposizione, ritenendo che la nota non sia conforme alla normativa vigente, rappresentata dal D.M. 131/2007, O.M. 112/2022 e O.M. 88/2024.

Le criticità della nota n. 1182 del del 9 gennaio 2025 su Restituzione posti resisi disponibili dopo il 31/12/2024

Secondo i COBAS il riferimento all’art. 5 dell’O.M. 88/2024, che disciplina le classi di concorso ad esaurimento, risulta non pertinente rispetto alla questione trattata.

La normativa vigente stabilisce infatti che:

  • i posti vacanti devono essere coperti con incarichi con scadenza al 31 agosto;
  • i posti disponibili invece devono essere coperti con incarichi con scadenza al 30 giugno.

La decisione di considerare temporanee le supplenze successive al 31 dicembre 2024 contrasta, secondo i COBAS, con i criteri previsti dalla legge, compromettendo sia la continuità didattica degli alunni sia i diritti contrattuali del personale docente precario.

La richiesta di rettifica da parte di COBAS Scuola

I COBAS chiedono la rettifica immediata della nota e una comunicazione ufficiale alle istituzioni scolastiche per garantire:

  1. Assegnazioni conformi alla normativa, con scadenze al 31 agosto o al 30 giugno, a seconda della natura del posto;
  2. Continuità didattica, indispensabile per il regolare svolgimento delle attività scolastiche.

La richiesta punta a tutelare i diritti dei docenti precari e a garantire un servizio scolastico stabile e di qualità.

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