Congedo parentale 2025: le novità della legge di Bilancio. La  Circolare dell’INPS 

Giuseppe Montone

29 Maggio 2025

Genitori in congedo parentale e 7 edifici scolastici

Congedo parentale 2025: le novità della legge di Bilancio. La  Circolare dell’INPS 

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La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto rilevanti modifiche al Testo Unico sulla Maternità e Paternità e, soprattutto, ha apportato un significativo aumento dell’indennità di congedo parentale. Le nuove disposizioni, che riguardano in particolare l’accesso al congedo da parte dei lavoratori dipendenti, pongono l’accento su un incremento del 20% dell’indennità per i mesi di congedo, con l’obiettivo di favorire un supporto economico maggiore per le famiglie.

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Aumenti dell’Indennità per il Congedo Parentale

La novità principale riguarda l’articolo 34, comma 1, che ha visto l’aumento dell’indennità per un mese di congedo parentale. 

La Legge di Bilancio 2025 ha, infatti, portato l’indennità dal 60% all’80% della retribuzione, un passo significativo che segue l’introduzione della misura con la Legge di Bilancio 2024. 

Inoltre, è stato previsto un secondo mese con un’indennità elevata dall’attuale 30% all’80%, un aumento che riguarda coloro che usufruiranno di tale beneficio nel periodo successivo al 31 dicembre 2024.

Gli aumenti sono suddivisi come segue:

  • Primo aumento: applicato ai lavoratori che terminano il congedo di maternità o paternità dopo il 31 dicembre 2023.
  • Secondo aumento: previsto per coloro che concludono il congedo dopo il 31 dicembre 2024, con una crescita dell’indennità al 80%.

L’obiettivo è quello di garantire che i genitori possano beneficiare di un supporto economico più consistente durante i periodi di congedo parentale, con l’indennità più alta erogata entro il sesto anno di vita del bambino, o comunque entro i 18 anni di età in caso di adozione o affidamento.

foto  divisa in tre parti con genitori in congedo parentale

Limitazioni: solo per lavoratori dipendenti

È importante sottolineare che la modifica dell’indennità riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti. 

Se un genitore appartiene a categorie diverse, come i liberi professionisti o i lavoratori autonomi, non potrà usufruire degli aumenti previsti. 

Inoltre, in caso di genitori con differenti tipologie di contratti lavorativi, l’aumento dell’indennità sarà riconosciuto solo al genitore dipendente.

Va precisato che, sebbene non siano previsti ulteriori mesi di congedo indennizzato, il provvedimento porta un concreto beneficio alle famiglie grazie alla valorizzazione dell’indennità esistente.

foto divisa in 8 parti, con genitori in congedo parentale e varie scuole

La proroga del Congedo Parentale: tempistiche e requisiti

Le nuove disposizioni previste dalla Legge di Bilancio non comportano modifiche al numero dei mesi di congedo parentale, ma si concentrano sull’incremento dell’indennità per i mesi già previsti dal legislatore. 

In particolare, si conferma la possibilità di usufruire dell’indennità dell’80% per un massimo di tre mesi, da fruire entro i sei anni di vita del minore.

Nella Circolare n. 95 del 26 maggio 2025, in relazione alle nuove disposizioni, l’INPS stabilisce che, per ottenere l’indennità maggiorata, i genitori devono usufruire del congedo parentale entro i termini stabiliti: entro i sei anni di vita del bambino o entro sei anni dall’ingresso del minore in famiglia nel caso di adozione o affidamento, ma comunque non oltre il compimento della maggiore età.

foto  divisa in tre parti con genitori in congedo parentale

La gestione del Congedo: flessibilità nella fruizione

Una delle principali novità riguarda la possibilità di ripartire il congedo tra i genitori, consentendo una gestione flessibile delle giornate di congedo. 

Infatti, i tre mesi indennizzati all’80% della retribuzione possono essere fruiti in modalità ripartita tra entrambi i genitori, in modo da consentire loro di pianificare al meglio il periodo di congedo, compatibilmente con le necessità familiari e lavorative.

foto divisa in 10 parti, con genitori in congedo parentale e varie scuole
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Circolare INPS: alcuni esempi

La Circolare INPS n. 95 del 26 maggio 2025 riporta, a titolo esemplificativo, i seguenti casi.

Esempio A)

– Figlio nato il 20 novembre 2024;

– la madre lavoratrice dipendente termina il periodo di congedo di maternità il 20 febbraio 2025;

– il padre fruisce di due mesi di congedo parentale dal 21 novembre 2024 al 20 gennaio 2025.

I mesi di congedo parentale dal 21 novembre 2024 al 20 gennaio 2025 sono indennizzati all’80% della retribuzione (come previsto dalla legge di Bilancio 2023 e 2024) in quanto il mese dal 21 novembre 2024 al 20 dicembre 2024 rientra nella previsione della legge di Bilancio 2023 e il mese dal 21 dicembre 2024 al 20 gennaio 2025 rientra nella previsione della legge di Bilancio 2024 per il periodo dal 21 dicembre 2024 al 31 dicembre 2024 e nella previsione della legge di Bilancio 2025 per il periodo dal 1° gennaio 2025 al 20 gennaio 2025 che ha elevato l’indennità di congedo parentale dal 60% all’80% per tutti i periodi fruiti a decorrere dal 1° gennaio 2025.

Ai genitori residua un ulteriore mese di congedo parentale indennizzabile all’80% (introdotto dalla legge di Bilancio 2025), da fruire entro il compimento di 6 anni di età del figlio, in quanto, il figlio è nato prima del 1° gennaio 2025 e la madre termina il periodo di congedo di maternità successivamente al 31 dicembre 2024.

foto  divisa in tre parti con genitori in congedo parentale

Esempio B)

– Madre lavoratrice dipendente che fruisce del congedo di maternità, esclusivamente dopo il parto, dal 15 settembre 2024 (data effettiva del parto) al 15 febbraio 2025;

– il padre lavoratore dipendente fruisce di tre mesi di congedo parentale dal 1° ottobre 2024 al 31 dicembre 2024 di cui due mesi indennizzati all’80% della retribuzione (come previsto dalle leggi di Bilancio 2023 e 2024) e un mese indennizzato al 30% della retribuzione, in quanto l’ulteriore mese di congedo indennizzabile all’80%, previsto dalla legge di Bilancio 2025, è fruibile solo a decorrere dal 1° gennaio 2025;

– il padre fruisce, inoltre, di un mese di congedo parentale dal 10 gennaio 2025 al 9 febbraio 2025.

Il mese di congedo parentale fruito dal padre nel corso dell’anno 2025 è indennizzabile solo al 30% e non all’80% della retribuzione, in quanto l’elevazione dell’indennità è prevista solo nei tre mesi spettanti a ogni genitore e non trasferibili all’altro (primo periodo del comma 1 dell’art. 34 del T.U.). Il padre ha fruito dei suoi tre mesi non trasferibili all’altro genitore dal 1° ottobre al 31 dicembre 2024.

La madre, concluso il periodo di congedo di maternità, può fruire dell’ulteriore mese di congedo parentale indennizzato all’80%, di cui alla legge di Bilancio 2025 entro i 6 anni di vita del figlio.

Esempio C)

– Figlio nato il 15 agosto 2024 e decesso in pari data della madre lavoratrice dipendente;

– il padre lavoratore dipendente fruisce del congedo di paternità alternativo di cui all’articolo 28 del T.U. per il periodo residuo non fruito dalla madre fino al 15 novembre 2024;

– il padre fruisce altresì di cinque giorni di congedo di paternità obbligatorio dal 12 al 16 dicembre 2024 e di altri cinque giorni dal 9 al 13 gennaio 2025, adempiendo in tale modo all’obbligo di fruire di dieci giorni di congedo di paternità obbligatorio di cui all’articolo 27-bis del T.U. entro i cinque mesi dalla nascita del figlio (15 agosto 2024 – 15 gennaio 2025).

Avendo terminato il periodo di congedo di paternità obbligatorio dopo il 31 dicembre 2024, il padre ha diritto a tre mesi di congedo parentale indennizzabili all’80% della retribuzione, come previsto dalle leggi di Bilancio 2023, 2024 e 2025, se fruiti entro il compimento di 6 anni di età del figlio.

foto  divisa in tre parti con genitori in congedo parentale

Esempio G)

– Figlio nato il 27 febbraio 2026;

– la madre lavoratrice dipendente di Amministrazione pubblica fruisce di congedo parentale dal 1° giugno 2026 al 30 giugno 2026 con diritto all’indennità al 100% della retribuzione, così come previsto dalla contrattazione collettiva nazionale;

– il padre lavoratore dipendente del settore privato fruisce di congedo parentale dal 1° giugno 2026 al 30 giugno 2026, con diritto a tre mesi di congedo indennizzato all’80% (leggi di Bilancio 2023, 2024 e 2025).

I mesi indennizzabili al padre sono compatibili con la previsione contrattuale di maggiore favore riconosciuta alla madre lavoratrice dipendente di Amministrazione pubblica.

Si ricorda che le disposizioni previste dal decreto legislativo n. 151/2001 costituiscono la tutela minima del congedo parentale che la legge riconosce ai genitori. La stessa legge consente il riconoscimento di condizioni di maggior favore stabilite da leggi, regolamenti, contratti collettivi e da ogni altra disposizione (cfr. l’art. 1 del decreto legislativo n. 151/2001).

Ne consegue una piena compatibilità tra l’elevazione dell’indennità di congedo parentale ed eventuali trattamenti di maggiore favore previsti da leggi, regolamenti, contratti collettivi e ogni altra disposizione. Detti trattamenti non possono, al contrario, limitare la fruizione dell’indennità di congedo parentale così come prevista nel novellato articolo 34 del decreto legislativo n. 151/2001.