Congresso CISL Scuola: l’intervento di Valditara

Rosalia Cimino

12 Giugno 2025

Cisl Scuola

Congresso CISL Scuola: l’intervento di Valditara

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Durante l’VIII Congresso della CISL Scuola a Trieste, il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha lanciato un allarme: la scuola italiana sta attraversando una crisi profonda di autorevolezza

È bastato un episodio accaduto durante una lezione – una studentessa che, con il cellulare acceso, ha ribadito “non riconosco la sua autorità”, rivolta verso un insegnante – per mettere in luce una problematica più ampia, che investe rispetto, disciplina e dignità della professione docente. 

Di fronte a questa emergenza, il Ministro ha proposto un pacchetto di misure innovative, dalla valorizzazione economica al potenziamento del welfare, fino a una nuova regolazione delle relazioni in classe.

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Rilanciare l’autorità educativa: una questione culturale e disciplinare

Valditara ha ribadito che autorità non equivale ad autoritarismo, citando Hannah Arendt per distinguere tra ruolo istituzionale e abuso di potere. 

L’episodio del cellulare e il “non riconosco la sua autorità” incarnano, secondo il Ministro, il fallimento di una società che ha smarrito il senso del rispetto verso la figura docente. 

Il tema dell’uso del cellulare in classe è tornato centrale: Valditara ha annunciato provvedimenti per disciplinarne l’utilizzo, limitandolo ai soli usi didattici sotto la guida dell’insegnante. 

Parallelamente, il voto in condotta è stato rafforzato come strumento educativo – non meramente punitivo – per favorire il senso di responsabilità civica. 

Anche le sospensioni saranno gestite in modo diverso, privilegiando interventi in istituto e progetti di cittadinanza attiva piuttosto che l’esclusione temporanea.

Dal riconoscimento economico al welfare integrato

Il secondo filone della strategia Valditara riguarda il peso della valorizzazione economica e sociale della professione docente. 

Il recente rinnovo contrattuale ha previsto aumenti medi di tutti i docenti, con incrementi fino a 300 euro mensili. Per la prima volta sono state stanziate risorse già pianificate fino al 2030, includendo fondi per il futuro contratto 2025‑2027 e oltre. 

A ciò si aggiunge un articolato piano di welfare: assicurazioni per infortuni (“in itinere” e in servizio), tutela legale gratuita, buoni pasto, diaria per viaggi d’istruzione, e coperture sanitarie a partire dal 2026. 

L’obiettivo è equiparare i docenti ad altri lavoratori di pubblico impiego, offrendo loro stabilità e sicurezza quotidiana.

I tre cardini cui ispirarsi

La proposta del ministro Valditara è chiara: per riportare la scuola al centro, è necessario ripristinare tre elementi fondamentali, ovvero rispetto, riconoscimento e benessere, che oggi appaiono indeboliti. 

L’approccio unisce rigore educativo, equità contrattuale e misure sociali concrete, in una visione che vuole ridare dignità alla funzione docente come pilastro della democrazia. 

Se applicata con coerenza, questa strategia potrebbe segnare una svolta nella cultura scolastica italiana, restituendo autorevolezza all’insegnamento e rafforzando la centralità della scuola nella società.