Liceo Minghetti di Bologna: le possibili conseguenze della protesta studentesca

Rosalia Cimino

2 Aprile 2025

Studenti che occupano un liceo

Liceo Minghetti di Bologna: le possibili conseguenze della protesta studentesca

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L’occupazione del Liceo Minghetti di Bologna ha acceso un dibattito sulle conseguenze disciplinari applicate agli studenti coinvolti e sulla libertà di espressione nelle scuole. 

La decisione di assegnare il voto di 6 in condotta agli occupanti ha scatenato proteste, una raccolta firme e persino un’interrogazione parlamentare. Ma quali sono state le ragioni dietro l’occupazione e quali conseguenze potrebbero affrontare gli studenti? Scopriamolo.

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Perché gli studenti hanno occupato il Liceo Minghetti?

L’occupazione del Liceo Minghetti, avvenuta tra il 18 e il 22 marzo 2025, è stata una protesta motivata da una serie di tematiche sia interne che esterne al contesto scolastico. 

Gli studenti hanno manifestato contro la repressione del dissenso nelle scuole, prendendo posizione sugli scontri avvenuti a Pisa e mostrando solidarietà alla causa palestinese. 

Inoltre, hanno espresso forti critiche verso la riforma scolastica proposta dal Ministro Valditara, ritenendola dannosa per i loro diritti e per la qualità dell’istruzione.

Le tensioni tra gli studenti e la dirigenza scolastica sono aumentate quando il preside ha minacciato sanzioni severe, inclusi sospensioni e denunce, per chi avesse partecipato all’occupazione. 

Tuttavia, la protesta è stata votata e approvata a larga maggioranza dagli studenti, a dimostrazione della loro determinazione a far sentire la propria voce su temi di grande rilevanza sociale e scolastica.

Le sanzioni disciplinari e le possibili conseguenze per gli studenti

A seguito dell’occupazione, il Collegio dei Docenti del Liceo Minghetti ha deciso di applicare tre giorni di sospensione, convertibili in lavori socialmente utili, e di assegnare il voto di 6 in condotta a una dozzina di studenti ritenuti partecipanti attivi alla protesta. 

La valutazione disciplinare, però, ha effetti significativi sul percorso accademico degli studenti: secondo l’ordinanza ministeriale n. 67 del 31 marzo 2025, un voto in condotta inferiore al 6 impedisce l’ammissione all’Esame di Stato e limita l’attribuzione dei crediti scolastici.

Di fronte a questa decisione, la comunità studentesca ha reagito con una raccolta firme che ha rapidamente superato le 10.000 sottoscrizioni, chiedendo la revoca delle sanzioni. 

La questione sarà anche oggetto di un’interrogazione parlamentare che verrà presentata dalla deputata Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi e Sinistra, la quale vuole denunciare il rischio che la scuola diventi un luogo di repressione del dissenso piuttosto che di formazione e dialogo.

Il caso del Liceo Minghetti evidenzia il delicato equilibrio tra disciplina scolastica e libertà di espressione. 

Da un lato, le istituzioni scolastiche cercano di mantenere l’ordine e il rispetto delle regole; dall’altro, gli studenti rivendicano il diritto di protestare su questioni sociali e politiche.