È crisi della scrittura tra i più giovani: a denunciarlo, il professore Andrea Maggi, docente di lettere e noto per il suo ruolo nel programma televisivo targato Rai Il Collegio.
“Perché i ragazzi sanno scrivere sempre meno e scrivono sempre peggio?” si chiede – in maniera provocatoria – il professore Maggi che, in un articolo pubblicato su Il Gazzettino, esprime preoccupazione per il declino delle competenze di scrittura tra i giovani italiani.
Le possibili cause che hanno causato la crisi della scrittura tra i più giovani
Secondo Maggi, la crisi della scrittura tra i più giovani è dovuta in primis al fatto che l’insegnamento della stessa nelle scuole è insufficiente e spesso inadeguato.
Le attività didattiche si concentrano troppo su esercizi di risposta multipla o schede a riempimento, trascurando la scrittura creativa e argomentativa. Una simile impostazione riduce le opportunità per gli studenti di sviluppare abilità fondamentali come la pianificazione, la coerenza e l’originalità nel testo scritto.
L’avvento delle tecnologie digitali, poi, ha trasformato il modo in cui i giovani comunicano. Messaggi vocali, chat e dettatura vocale hanno sostituito in gran parte la scrittura manuale.
Maggi sottolinea che questa evoluzione, sebbene pratica, ha un lato negativo: la perdita di competenze linguistiche fondamentali. La scrittura a mano, infatti, stimola processi cognitivi che favoriscono la memorizzazione e la strutturazione del pensiero.
Le conseguenze della crisi della scrittura tra i più giovani
La crisi della scrittura tra i più giovani ha conseguenze importanti, che si riflettono non solo sul rendimento scolastico, ma anche sulla capacità di comunicare efficacemente nella vita quotidiana e nel futuro professionale.
Secondo i dati dell’OCSE, circa un giovane su cinque tra i 16 e i 29 anni presenta difficoltà nella lettura e nella scrittura considerate preoccupanti, una percentuale superiore alla media di molti altri Paesi.
Simili difficoltà non si limitano ai classici errori grammaticali o ortografici, ma si manifestano soprattutto nella capacità di strutturare un testo in modo coerente e organico.
Molti ragazzi faticano a organizzare le idee in un discorso lineare, a sviluppare argomentazioni solide e a collegare tra loro i concetti in maniera chiara. Ciò comporta testi spesso frammentati, con scarsa progressione logica, uso limitato del lessico e incapacità di esprimere pienamente un pensiero critico o creativo.
Il problema diventa ancor più evidente se si considera che la scrittura è una competenza fondamentale per l’apprendimento in tutte le discipline.
Difatti, leggere, comprendere e produrre testi complessi è essenziale non solo per materie come italiano o storia, ma anche per matematica, scienze e materie tecniche, dove la capacità di argomentare e spiegare concetti è centrale.
La mancanza di allenamento continuo nella scrittura può quindi generare un circolo vizioso, in cui la difficoltà a scrivere correttamente limita l’apprendimento globale e riduce la sicurezza e la motivazione dello studente.
Come sopperire alla crisi della scrittura tra i più giovani: ripensare l’insegnamento
Per invertire questa tendenza e arginare la crisi della scrittura tra i più giovani, Maggi propone un ritorno alla pratica quotidiana della scrittura. Anche brevi esercizi giornalieri possono migliorare significativamente le competenze degli studenti.
Inoltre, è fondamentale integrare l’insegnamento della scrittura con l’uso consapevole delle tecnologie digitali, promuovendo un equilibrio che valorizzi entrambe le dimensioni.
In definitiva, la scrittura è una competenza essenziale per la formazione dei giovani e per il loro inserimento nella società. Investire nell’insegnamento della scrittura significa investire nel futuro.
È responsabilità di educatori, istituzioni e famiglie collaborare per garantire che le nuove generazioni possiedano gli strumenti necessari per esprimersi in modo efficace e critico.