In seguito alla conversione in legge del decreto n.25/2025, il cosiddetto Decreto PA 2025, sono stati presentati numerosi interventi, districati in 22 articoli, volti a rinnovare il funzionamento delle pubbliche amministrazioni.
L’obiettivo dichiarato è semplificare l’accesso ai concorsi, valorizzare le competenze e migliorare la gestione del personale negli enti locali, senza trascurare la crescita di giovani diplomati ITS, laureandi e figure dedicate alla cybersecurity e il riconoscimento del merito sportivo nelle graduatorie concorsuali.
Nuove regole per enti locali, concorsi e personale
Tra le misure di maggiore impatto spicca l’abolizione della “taglia idonei”, la norma che limitava il numero di idonei oltre i vincitori nei concorsi, e l’aumento del trattamento accessorio per i dipendenti degli enti locali.
Il decreto rafforza inoltre l’Agenzia per la cybersicurezza e introduce la possibilità di assunzione diretta basata su selezioni interne anziché nuovi bandi.
Ancora, il decreto riforma il trattamento di fine rapporto (TFR/TFS) e i meccanismi di pensionamento anticipato per chi ha superato i 65 anni con i requisiti contributivi.
In parallelo, viene riservato uno spazio maggiore a diplomati ITS e laureandi, grazie a percorsi di reclutamento semplificati che collegano i cicli formativi alle esigenze operative delle amministrazioni.
Il debutto del merito sportivo nei concorsi pubblici
Una delle novità più innovative è l’inserimento del “merito sportivo” tra i titoli valutabili nelle graduatorie concorsuali, purché attinente al profilo richiesto.
L’articolo 4, comma 9-septies, stabilisce che l’esperienza agonistica o la partecipazione a competizioni di alto livello riconosciute dal CONI o dalle federazioni possa concorrere alla formazione delle graduatorie, senza riserva di posti ma come facoltà discrezionale prevista dai singoli bandi.
Al momento, i dettagli applicativi restano in sospeso: manca un decreto attuativo che chiarisca parametri, punteggi specifici e modalità di certificazione dei risultati sportivi.
Un orientamento di massima era già emerso da una proposta di legge del 2023 (firmata da Gianpiero Zinzi e Gianangelo Bof), che ipotizzava punteggi differenziati per medaglie olimpiche d’oro, argento e bronzo, ma la versione finale del decreto PA lascia aperte diverse domande su come tradurre in pratica il riconoscimento del merito sportivo nei concorsi.