Intervenendo a “Formato Famiglia” su Rai Radio 1, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è tornato sul divieto di utilizzo degli smartphone a scuola. Dopo averlo introdotto in Italia fino alla secondaria di primo grado con una circolare del 2024, Valditara ha annunciato una proposta formale all’UE, da presentare il 12 maggio, per raccomandare il divieto fino ai 14 anni in tutte le scuole europee. «Vogliamo difendere la salute dei nostri giovani – ha dichiarato – molti studi dimostrano gli effetti negativi degli smartphone sullo sviluppo cognitivo».
Una proposta europea: divieto fino ai 14 anni
La richiesta di Valditara, avanzata già a gennaio 2025, punta a uniformare le normative a livello europeo.
La Commissione Europea, come riportato da La Stampa, non esclude di proporre agli Stati membri il divieto di smartphone nelle scuole elementari e medie, evidenziando «gli effetti negativi delle distrazioni digitali e del tempo eccessivo davanti agli schermi».
In Francia, il divieto è già in vigore alle medie, mentre in Italia si applica dalla scuola dell’Infanzia alla Secondaria di primo grado.
Il Ministro ha aperto il dibattito sull’estensione alle superiori, sottolineando che le Indicazioni Nazionali e le linee guida di Educazione Civica promuovono un uso consapevole degli strumenti digitali, educando ai rischi del web e dei social.
La gestione nelle scuole italiane: regole e autonomia
Valditara ha difeso l’autonomia scolastica nella gestione del divieto: «Le scuole sanno regolarsi. La misura più diffusa è l’armadietto, efficace e trasparente, che abitua i giovani all’auto-responsabilizzazione».
Un sondaggio di Skuola.net su 2.800 studenti rivela che il 90% delle medie ha un regolamento scritto, spesso confermato dall’anno precedente, mentre alle superiori il 61% ha regole ufficiali e un ulteriore 30% ha ricevuto indicazioni orali.
Le modalità più comuni includono: tenere i dispositivi spenti tutto il giorno (62%), consegnarli all’ingresso (16%), o usarli solo in ricreazione (10%).
La circolare sui compiti: promuovere l’indipendenza
Il Ministro ha anche commentato la recente circolare sui compiti, emanata a fine aprile 2025.
«I ragazzi devono avere i compiti scritti sul diario cartaceo – ha ribadito – per organizzarsi in modo indipendente. Il registro elettronico è utile ai genitori, ma i docenti devono essere formati all’uso delle tecnologie».
L’obiettivo è educare gli studenti a gestire autonomamente lo studio, evitando assegnazioni serali che complicano la pianificazione.