Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha ufficialmente esteso il divieto di utilizzo degli smartphone anche agli studenti delle scuole Secondarie di secondo grado. Il provvedimento si basa su solide evidenze scientifiche che documentano gli effetti negativi dell’uso eccessivo dei dispositivi mobili su apprendimento, benessere e sviluppo psicosociale degli adolescenti.
Le evidenze scientifiche alla base del divieto di smartphone a scuola
Facendo seguito alla nota ministeriale n. 5274 dell’11 luglio 2024, riguardante il primo ciclo di istruzione, la circolare n. 3392 del 16 giugno 2025 dispone anche per gli studenti del secondo ciclo di istruzione il divieto di utilizzo del telefono cellulare durante lo svolgimento dell’attività didattica e più in generale in orario scolastico.
“Tale intervento – recita il documento firmato dal Ministro Giuseppe Valditara – appare ormai improcrastinabile alla luce degli effetti negativi, ampiamente dimostrati dalla ricerca scientifica, che un uso eccessivo o non corretto dello smartphone può produrre sulla salute e il benessere degli adolescenti e sulle loro prestazioni scolastiche”.
In particolare, la nuova circolare richiama uno studio dell’OCSE condotto nel 2024, “From decline to revival: Policies to unlock human capital and productivity”, i cui risultati evidenziano gli effetti negativi dell’uso di smartphone e social media sul rendimento scolastico.
L’OCSE ritiene, quindi, necessario adottare programmi per un uso responsabile di Internet e riforme delle politiche educative che potrebbero attenuare tali effetti, contrastando il calo del livello degli apprendimenti, rilevabile dai punteggi PISA e in parte imputabile proprio all’uso improprio delle tecnologie digitali, e favorendo la crescita del capitale umano.

Allo stesso modo, anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in base ai risultati del Rapporto denominato “A focus on adolescent social media use and gaming in Europe, central Asia and Canada” (2024), ha evidenziato come l’uso problematico dei social media tra gli adolescenti abbia subito un notevole incremento, con significativa diffusione di fenomeni di dipendenza quali l’incapacità di controllare l’uso degli smartphone, sintomi da astinenza e il trascurare altre attività con conseguenze negative sulla vita quotidiana.
Infine,il MIM ricorda come l’Istituto Superiore di Sanità afferma che, tra le dipendenze comportamentali, l’uso problematico dello smartphone colpisce oltre il 25% degli adolescenti, con effetti negativi su sonno, concentrazione e relazioni, e, nel Rapporto ISTISAN 23-253, evidenzia che, nella fascia di età compresa tra i 14 e i 17 anni, la dipendenza dai social media è associata a un peggiore rendimento scolastico rispetto a chi non ne è dipendente.
Ed è proprio alle luce di tali evidenze che il Ministro Valditara ha ritenuto urgente un intervento normativo volto a tutelare la salute e il percorso educativo degli studenti.
Aggiornamento dei regolamenti scolastici e applicazione del divieto
Le istituzioni scolastiche sono tenute ad aggiornare i regolamenti d’istituto e i patti di corresponsabilità educativa e, in particolare, ad integrare sanzioni specifiche per chi viola il divieto.
Ogni scuola, nel rispetto dell’autonomia scolastica (DPR 275/1999), dovrà definire le modalità organizzative per garantire l’effettiva applicazione della misura.
Inoltre, la norma non preclude l’utilizzo di dispositivi digitali a fini didattici: rimangono consentiti PC, tablet e lavagne elettroniche, strumenti fondamentali per una didattica innovativa e inclusiva.
L’obiettivo del MIM è, in buona sostanza, quello di promuovere un uso responsabile delle tecnologie digitali, senza tuttavia demonizzarle.
Le eccezioni previste dalla circolare ministeriale
Un altro aspetto centrale della circolare riguarda il rafforzamento dell’educazione all’uso responsabile delle tecnologie digitali.
Tant’è che le scuole sono chiamate a sviluppare percorsi formativi che educhino gli studenti a un uso consapevole dei dispositivi elettronici.
Ad ogni modo, il divieto di smartphone non è assoluto. La circolare ministeriale prevede, infatti, delle eccezioni in alcuni casi specifici:
- studenti con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), per i quali l’uso dei dispositivi sia previsto nei PEI o PDP;
- necessità personali motivate e documentate;
- corsi ad indirizzo tecnologico, informatico o delle telecomunicazioni.

Il contesto europeo: l’Italia guida la battaglia contro l’uso degli smartphone a scuola
Sulla base di tali evidenze, sono sempre più numerosi i Paesi che, nell’ottica di migliorare i processi di apprendimento e di ridurre il tempo complessivo di connessione dei giovani alla rete, hanno introdotto o stanno introducendo misure per limitare, e in diversi casi proibire del tutto, l’uso dello smartphone in ambito scolastico, rivedendone anche i parametri di impiego nelle diverse forme di didattica digitale.
Proprio in quest’ottica, del resto, il Ministro Valditara ha presentato a Bruxelles, in occasione della riunione del Consiglio Istruzione della UE del 12 maggio scorso, una proposta che mira a introdurre un divieto europeo all’uso degli smartphone a scuola almeno fino ai 14 anni.
Paesi come Austria, Francia, Ungheria, Slovacchia e Svezia hanno già aderito. La Francia, pioniera in materia, ha vietato l’uso dei cellulari in tutte le scuole dal 2018, mentre la Finlandia ha recentemente adottato restrizioni simili.


