Il 28 maggio 2025, durante la “Maratona Bullismo – Insieme contro il bullismo e il disagio giovanile”, la giornata-evento promossa dall’Osservatorio nazionale sul bullismo e disagio giovanile in collaborazione con Adnkronos a Roma, l’ex Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini (senatrice di Noi Moderati-Centro Popolare) ha espresso il suo pieno supporto alla proposta dell’attuale Ministro Giuseppe Valditara di istituire un responsabile per il bullismo nelle scuole, sottolineando l’importanza di restaurare l’alleanza educativa tra la scuola e la famiglia.
Secondo Gelmini, la crescente difficoltà a stabilire una relazione di fiducia tra genitori e docenti ha favorito l’insorgere di episodi di bullismo. Inoltre, la senatrice ha ribadito la necessità di un’azione concertata, in cui la scuola non sia l’unico attore impegnato nella lotta contro il bullismo.
L’importanza di un intervento strutturato
La senatrice Gelmini ha evidenziato la centralità dell’insegnamento del rispetto in un contesto dove i comportamenti violenti sono troppo spesso tollerati.
“Per troppi ragazzi,” ha dichiarato, “i brutti voti o le mancanze di rispetto non vengono più affrontati come violazioni di autorità, ma piuttosto come occasione per demotivare e offendere la persona”.
Questo fenomeno, se non corretto, compromette la qualità educativa e lo sviluppo sano degli studenti, finendo per alimentare un circolo vizioso di conflitti e disinteresse.
Bullismo e cyberspazio: un’emergenza da affrontare insieme
La questione del bullismo non si limita più ai comportamenti violenti all’interno della scuola.
Con l’espansione dell’utilizzo dei social network e delle piattaforme digitali, il cyberbullismo è diventato una delle sfide più difficili da fronteggiare.
“Dobbiamo trovare anche luoghi di aggregazione dove si possa giocare e fare sport in presenza”, ha suggerito Gelmini, parlando del bisogno di spazi sicuri per i giovani, lontani dal rischio di abusi online.
L’ex Ministro ha anche sottolineato l’importanza del supporto alle attività extra-scolastiche, come gli oratori, che possono fungere da baluardi contro l’isolamento e il disagio giovanile.
Le misure legali e istituzionali in atto
Nel corso degli ultimi anni, il tema del bullismo ha ricevuto un’attenzione crescente anche da parte delle istituzioni, fino a culminare nell’approvazione di normative specifiche.
La Legge 71/2017 ha previsto l’obbligo per le scuole di istituire protocolli per la gestione e prevenzione del bullismo e del cyberbullismo, stabilendo anche il ruolo del docente referente per tali problematiche.
Più recentemente, il 10 maggio 2025, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un decreto legislativo che prevede l’aggiornamento delle linee guida ministeriali per la prevenzione e la creazione di un codice interno in ogni scuola per contrastare il bullismo.
Il decreto stabilisce anche l’istituzione di un numero verde dedicato per le vittime.
L’intervento dell’ex Ministro Gelmini
In un post sulla propria pagina Facebook, la senatrice Gelmini scrive:
“Rimettere al centro la persona significa per me anche contrastare ogni giorno la piaga del disagio giovanile, sempre più diffuso.
Una battaglia che non ha colore politico, ma deve essere trasversale e vedere l’impegno di tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Nessuno escluso.
I ragazzi sono sempre più fragili e soli davanti ad uno schermo, hanno invece bisogno di luoghi fisici in cui incontrarsi, in cui confrontarsi, in cui crescere.
Ecco perché sono convinta della necessità di sostenere la rete degli #oratori: nell’ultima legge di bilancio, grazie a una mia proposta, abbiamo ottenuto delle risorse destinate a questi luoghi di aggregazione.
Diamo loro tutti gli strumenti necessari per poter accogliere sempre più le giovani generazioni e diventare, per loro e per le loro famiglie, un punto di riferimento fondamentale.”
Il Nuovo Decreto contro il Bullismo e la Violenza nelle Scuole
Il decreto legislativo recante le “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo”, in attuazione della delega di cui all’articolo 3 della legge n. 70 del 2024, promosso dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, si inserisce in un più ampio impegno del Governo per contrastare il bullismo e ogni forma di violenza nel contesto scolastico.
Il provvedimento, che intende promuovere una cultura del rispetto, prevede misure specifiche sia per prevenire il bullismo che per tutelare il personale scolastico da atti di violenza, che purtroppo continuano a registrarsi con preoccupante frequenza.
Lotta al Bullismo e alla Violenza nelle Scuole: un approccio integrato
Uno degli aspetti più rilevanti del decreto è la creazione di un sistema di supporto per le vittime di bullismo e cyberbullismo.
In particolare, il Ministero ha istituito un numero verde dedicato che offrirà un punto di riferimento per gli studenti e le famiglie.
Le scuole, inoltre, sono chiamate a implementare un piano interno contro il bullismo e il cyberbullismo, in modo da integrare attività educative mirate e misure di tutela per i più vulnerabili.
Oltre alla creazione di una rete di supporto, il decreto rafforza anche la responsabilità delle scuole nel monitorare e prevenire i comportamenti violenti tra gli studenti.
L’intento è quello di rendere l’ambiente scolastico sempre più sicuro, contrastando le violenze fisiche e verbali che troppo spesso sfociano in atti di prevaricazione.
La Violenza contro il Personale Scolastico: un fenomeno preoccupante
In parallelo, la violenza contro il personale scolastico ha trovato uno spazio prioritario nel decreto, a seguito di un significativo aumento degli episodi di aggressione nei confronti di docenti e dirigenti scolastici.
Secondo i dati recenti, il numero di episodi violenti all’interno delle scuole è in forte crescita, e le aggressioni non provengono solo dagli studenti, ma anche dai genitori, segnando un trend allarmante.
Nel tentativo di arginare questa piaga, il decreto introduce misure penali più severe, inasprendo le pene per chi aggredisce il personale scolastico.
Il Ministro Valditara ha annunciato che le sanzioni per le lesioni lievi passeranno da una pena di sei mesi a tre anni di reclusione.
Inoltre, è previsto l’arresto obbligatorio in caso di reato in flagranza, un passo deciso per proteggere chi lavora quotidianamente nelle scuole.
Le Misure per gli Studenti autori di Atti di Violenza
Il decreto non si limita a intervenire sui comportamenti degli aggressori, ma introduce anche una revisione del sistema di sospensioni e misure correttive per gli studenti responsabili di atti violenti.
In passato, la sospensione dalle lezioni comportava il semplice allontanamento dall’istituto per un periodo di 15 giorni. Ora, però, per sospensioni superiori a due giorni, è prevista un’attività di recupero che prevede il coinvolgimento in attività di cittadinanza solidale.
Gli studenti coinvolti in episodi di violenza dovranno, quindi, partecipare a lavori utili per la comunità, come attività di supporto in ospedali o case di riposo, al fine di sensibilizzarli sui temi della solidarietà e della responsabilità civica.
Inoltre, per gli studenti che si trovano con una condotta insufficiente (inferiore al 6), è stata introdotta la possibilità di essere rimandati all’esame di riparazione.
Questo non riguarda solo le materie scolastiche, ma impone anche un approfondimento teorico e pratico sui principi etici e comportamentali violati.
L’obiettivo è far comprendere la gravità delle proprie azioni e la necessità di rispettare le regole della comunità scolastica.
Il ruolo della Famiglia nella lotta alla Violenza Scolastica
Un altro aspetto fondamentale del provvedimento riguarda il coinvolgimento diretto della famiglia.
Il Ministro Valditara ha sottolineato che le famiglie devono essere parte attiva nella prevenzione della violenza.
Il supporto educativo da parte dei genitori è essenziale per aiutare i ragazzi a comprendere i rischi di comportamenti violenti e a costruire una solida base di rispetto reciproco.
In questa ottica, il decreto prevede anche una maggiore collaborazione con il terzo settore e le associazioni locali, che potranno offrire supporto psicologico ed educativo sia agli studenti coinvolti in episodi di bullismo che alle loro famiglie.
Le Nuove Regole sul Bullismo e la Sessualità a Scuola
Il decreto introduce anche misure importanti sul fronte della sessualità e dell’educazione sessuale.
Le scuole dovranno acquisire il consenso esplicito dei genitori per qualsiasi iniziativa didattica riguardante tematiche sensibili legate alla sessualità.
Qualora un genitore non voglia consentire al figlio di partecipare a tali attività, la scuola dovrà garantire un’alternativa educativa.
In questo ambito, il decreto stabilisce che le scuole devono utilizzare materiale didattico approvato e coinvolgere solo esperti qualificati, per garantire che le informazioni fornite siano scientificamente corrette e adeguate all’età degli studenti.