Emergenza nelle scuole del Trentino Alto Adige: 400 cattedre a tempo indeterminato resteranno scoperte

La Scuola Oggi

19 Giugno 2025

Cattedre vuote

Emergenza nelle scuole del Trentino Alto Adige: 400 cattedre a tempo indeterminato resteranno scoperte

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Le scuole del Trentino Alto Adige si trovano davanti a una criticità strutturale che rischia di compromettere il normale avvio del prossimo anno accademico: circa 400 cattedre – destinate ai docenti di ruolo – rimarranno scoperte, a favore del personale precario. 

Una situazione denunciata dalla FLC CGIL del Trentino, che mette in guardia sull’inefficienza nella programmazione del reclutamento e sui rischi reali per la continuità didattica.

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Numeri allarmanti: quanti posti resteranno vacanti?

L’analisi condotta dal sindacato FLC CGIL evidenzia che, nonostante il numero di posti da coprire con assunzioni stabili sia aumentato dalla primaria alle superiori, le graduatorie sono insufficienti per garantirne la copertura totale.

Difatti, nella scuola primaria, su 215 posti disponibili, oltre metà rimarranno vacanti per carenza di docenti idonei all’insegnamento. 

Nella secondaria di primo grado, su 134 posti, ben 80 resteranno scoperti, mentre nei licei e negli istituti tecnici delle superiori, circa 200 delle 286 cattedre previste rimarranno senza ruolo stabile.

A tutto ciò, si somma l’imminente uscita dal sistema di circa 200 docenti in pensionamento prevista a settembre, che aggrava ulteriormente il problema. 

In definitiva, si prevede che circa un quarto dei docenti operativi nel Trentino sarà precario.

Le cause alla radice: programmazione carente e concorsi insufficienti

Il sindacato punta il dito contro il Dipartimento Istruzione della Provincia, accusato di non avere utilizzato l’autonomia territoriale per anticipare concorsi e adeguare in tempo le graduatorie. 

La strategia di puntare sul calo demografico si è rivelata “miope”, in quanto ha lasciato numerose scuole sguarnite già a inizio anno.

La programmazione “a spot” dei concorsi, unita a graduatorie non aggiornate e a un sistema di ausili (come la “chiamata unica” provinciale) penalizza ancora di più il personale precario, che rischia perdite economiche e professionali continue. 

La FLC CGIL insiste sulla necessità di un piano triennale stabile e coordinato con l’incremento dei concorsi, per garantire assunzioni regolari e dignitose per chi ha anni di servizio alle spalle.

Non solo una crisi numerica

La crisi del reclutamento in Trentino non è solo una questione numerica, ma segna un’interruzione nella qualità educativa e nella continuità del percorso formativo. 

Per superarla, serve un cambio di paradigma nella programmazione: investire in graduatorie attuali, anticipare i concorsi e valorizzare i docenti precari come risorsa, non come emergenza.

Finché la scelta politica non si farà avanti, la scuola rimarrà un sistema parzialmente fragile, carente di stabilità e privo della piena qualità educativa che ogni studente merita.