Esame di Maturità 2026: ecco cosa cambia. Tutte le novità su orale, scritti e commissioni

Rosalia Cimino

8 Settembre 2025

Esame di Maturità 2026

Esame di Maturità 2026: ecco cosa cambia. Tutte le novità su orale, scritti e commissioni

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Esame di Maturità 2026: si ritorna al nome originario – non più Esame di Stato – e cambiano diversi aspetti della prova che decreta ufficialmente la fine della scuola secondaria di secondo grado.

Il Decreto Scuola, approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 4 Settembre, ridisegna il colloquio finale, semplifica le commissioni e valorizza maggiormente il percorso formativo degli studenti. 

Se le prove scritte restano intatte, l’orale diventa più selettivo, centrato su quattro materie caratterizzanti e sul curriculum personale. Un cambiamento che punta a rendere l’esame più serio, ma anche più aderente alle competenze richieste nel mondo universitario e professionale.

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L’orale: meno materie e più personalità per affrontare l’Esame di Maturità 2026

La novità che più rivoluzionerà l’Esame di Maturità 2026 è senza dubbio l’orale. Non si affronteranno più tutte le discipline, ma soltanto quattro materie caratterizzanti, individuate ogni anno dal Ministero e rese note a gennaio. Italiano e matematica, o latino e greco per il classico, dovrebbero comparire in quasi tutti gli indirizzi, ma la selezione ufficiale varierà di anno in anno.

Il colloquio non partirà più da un documento, un testo o una foto, come previsto dalla riforma del 2017: si entrerà subito nel merito delle discipline. 

L’obiettivo non è soltanto verificare le conoscenze, ma anche valutare la capacità di argomentare, il grado di autonomia, il senso di responsabilità e perfino la personalità dello studente. 

In questo spazio trovano posto anche il curriculum, le attività extrascolastiche più significative e i percorsi di formazione scuola-lavoro, che sostituiscono i vecchi PCTO.

Dopo gli episodi verificatisi durante gli esami di Stato del 2025 – quando alcuni studenti si sono rifiutati di sostenere la prova orale per protesta e sono stati comunque promossi perchè i voti delle prove scritte erano sufficienti – cambia la valutazione dell’orale: chi sceglie la cosiddetta “scena muta” sarà automaticamente bocciato, indipendentemente dai risultati delle prove scritte.

Le prove scritte dell’Esame di Maturità 2026

Se l’orale cambia radicalmente, le prove scritte rimangono uguali. La prima prova di Italiano continuerà a essere comune a tutti gli studenti, mentre la seconda varierà in base all’indirizzo. 

La novità riguarda le tempistiche: gli esiti degli scritti non saranno comunicati subito, ma soltanto dopo il colloquio, così da evitare che influenzino il comportamento all’orale.

Il calendario 2026 conferma la tradizione: la prima prova è fissata per il 18 giugno, la seconda per il 19 giugno. Nessuna terza prova, mentre la valutazione resta articolata su un massimo di 20 punti per ciascuna prova scritta, 20 per l’orale e 40 per il credito scolastico. Per chi raggiunge almeno 97 centesimi è previsto un bonus fino a tre punti, utile per ottenere il massimo dei voti.

Commissioni, condotta e curriculum

Un altro cambiamento importante della Riforma Maturità 2026 riguarda la composizione delle Commissioni. Saranno più leggere: non sette membri, ma cinque, con due docenti interni, due esterni e un presidente. 

La semplificazione è accompagnata da un rafforzamento della formazione dei commissari e da un aumento dei compensi, così da garantire serietà e competenza nella valutazione.

Il voto di condotta assume un ruolo decisivo. Con il 6 scatta l’obbligo di presentare un elaborato critico sulla cittadinanza, da superare per poter essere ammessi all’anno successivo o alla prova di Stato. Un voto inferiore al 6, invece, comporta la non ammissione.

Infine, il curriculum dello studente diventa parte integrante dell’esame: raccoglie esperienze scolastiche ed extrascolastiche e sarà allegato al diploma. I risultati delle prove Invalsi verranno inseriti in questo documento, ma non saranno utilizzati dalla commissione ai fini della valutazione.

I PCTO cambiano nome in “percorsi di formazione scuola-lavoro” e avranno maggiore peso all’orale, come momento di valutazione delle competenze trasversali e delle responsabilità acquisite.

Dunque, l’Esame di Maturità 2026 non stravolge l’impianto generale dell’esame, ma concentra i cambiamenti sull’orale e sulla struttura delle commissioni, dando più peso a ciò che lo studente ha costruito negli anni, dentro e fuori dall’aula. 

La promessa è un esame più serio, ma anche più aderente alla realtà delle competenze richieste nel mondo universitario e del lavoro.

FAQ veloci

Ecco una serie di brevi FAQ sull’Esame di Maturità 2026:

Quando saprò le 4 materie dell’orale?

Entro il mese di Gennaio di ogni anno.

Posso essere promosso se salto l’orale?

No, rifiutare l’orale comporta la bocciatura.

Quanti Commissari avrò?

Cinque commissari: 2 interni, 2 esterni e 1 presidente.

Le prove scritte cambiano?

No, restano uguali: Italiano e seconda prova di indirizzo.

Posso arrivare a 100 con un bonus?

Sì, fino a +3 punti se raggiungi almeno 97/100.