FantaSanto: il gioco per avvicinare i ragazzi alla religione

Rosalia Cimino

14 Ottobre 2025

FantaSanto: ragazzi che giocano

FantaSanto: il gioco per avvicinare i ragazzi alla religione

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Don Roberto Fiscer, sacerdote e da quest’anno insegnante di religione, ha inventato – a Genova – il FantaSanto, un gioco che trasforma l’apprendimento della religione cattolica in un’esperienza interattiva ispirata al Fantacalcio.

Con l’obiettivo di avvicinare i ragazzi ai valori e alla storia della fede, don Fiscer sfrutta il linguaggio digitale che i giovani conoscono bene, trasformando l’aula in un vero e proprio campo di gioco educativo.

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Come funziona il FantaSanto

Il FantaSanto – chiaramente ispirato al Fantacalcio – permette agli studenti di creare squadre di santi utilizzando un budget virtuale di “credici”, che servono ad acquistare le figurine dei santi.

Le classi vengono divise in team e ogni squadra deve costruire la propria rosa, confrontandosi sulle scelte dei santi e partecipando a sfide legate alle loro vite.

Don Fiscer, attraverso i suoi canali social con migliaia di follower, fornisce regole, biografie e approfondimenti sui santi, creando un ponte tra il mondo digitale e la didattica in aula. In questo modo, il gioco diventa non solo divertente, ma anche uno strumento educativo concreto.

L’integrazione del FantaSanto con il percorso scolastico

Il FantaSanto non è un semplice gioco, ma uno strumento integrato con il programma ministeriale di religione:

  • Prima media: si approfondisce la vita di Gesù.
  • Seconda media: ci si concentra sulla storia e l’organizzazione della Chiesa.
  • Terza media: si affrontano temi di morale e riflessione etica, studiando le vite dei santi.

Così, ogni fase del gioco è adattata alle esigenze formative delle diverse classi, garantendo che divertimento e apprendimento procedano di pari passo.

La didattica digitale come ponte educativo

Don Fiscer si definisce un “missionario digitale”: il suo obiettivo è parlare la lingua dei ragazzi, usando social media e strumenti digitali non per popolarità, ma come mezzo per coinvolgerli in oratorio e in chiesa.

Gesù è diventato famoso con 12 follower, e uno poi l’ha pure defollowato”, scherza il sacerdote, riassumendo con ironia la filosofia del progetto: educare con leggerezza e creatività, senza perdere di vista i valori fondamentali della fede.

Coinvolgimento e sviluppo di competenze trasversali attraverso il FantaSanto

Oltre alla religione, il FantaSanto sviluppa competenze trasversali come la strategia, il lavoro di squadra e il confronto tra pari.

Gli studenti imparano a valutare le scelte dei santi, discutere delle loro vite e prendere decisioni ponderate, tutto in un contesto ludico che stimola curiosità e partecipazione attiva.

Il successo social del FantaSanto e l’influenza educativa

Don Fiscer è già un influencer della fede, con oltre 800.000 follower su TikTok e 200.000 su Instagram.

Il FantaSanto sfrutta questa popolarità per diffondere contenuti religiosi in modo creativo, trasformando i social da semplice passatempo a strumenti educativi e motivazionali, capaci di creare continuità tra aula, casa e comunità digitale.

Il FantaSanto rappresenta un esempio concreto di come innovazione, creatività e conoscenza del mondo giovanile possano rendere la scuola più coinvolgente.

Con questo progetto, don Fiscer dimostra che la religione può essere studiata in maniera interattiva e moderna, senza perdere profondità e valore educativo, trasformando le lezioni in un’avventura emozionante e significativa.