Incidente in una scuola occupata a Roma, dove una studentessa è rimasta ferita dopo la caduta in un’area seminterrata del cortile del liceo Pilo Albertelli, causando l’intervento urgente di vigili del fuoco e del 118. L’evento riporta al centro il dibattito sulle occupazioni scolastiche e la sicurezza negli istituti.
La dinamica dell’incidente in una scuola occupata a Roma e i soccorsi
L’incidente in una scuola occupata a Roma si è verificato alle prime ore del mattino del 26 ottobre, quando una pedana nel cortile del liceo Pilo Albertelli ha ceduto improvvisamente. La ragazza è precipitata in uno spazio sottostante, rimanendo ferita.
Immediatamente sono stati allertati i vigili del fuoco e i soccorritori del 118, che hanno prestato assistenza alla giovane e l’hanno trasportata in ospedale per ulteriori controlli.
Gli studenti presenti hanno collaborato attivamente per garantire l’accesso sicuro ai soccorritori, liberando passaggi e ostacoli.
La preside dell’istituto, Rosa Palmiero, ha disposto la chiusura temporanea del cortile interessato per motivi di sicurezza, sottolineando l’urgenza di prevenire ulteriori incidenti.
Reazioni della scuola e degli studenti in seguito all’incidente in una scuola occupata a Roma
In seguito all’incidente in una scuola occupata a Roma, la dirigente scolastica ha inviato un appello alle famiglie, invitandole a richiamare i figli minori e a sensibilizzare quelli maggiorenni sui rischi legati all’occupazione.
Gli studenti hanno riconosciuto la gravità dell’episodio e hanno annunciato l’intenzione di liberare la scuola nei prossimi giorni, precisando di aver agito con responsabilità durante i soccorsi.
L’incidente si inserisce in un contesto più ampio di tensioni nelle scuole occupate a Roma, dove episodi di scontri, cori neofascisti e atti intimidatori hanno segnato le ultime settimane, aumentando il dibattito sul rapporto tra autonomia studentesca e sicurezza.
L’episodio al liceo Pilo Albertelli rappresenta un campanello d’allarme sulla sicurezza degli edifici scolastici. Mentre la studentessa è sotto osservazione, la vicenda apre una riflessione sulle responsabilità di studenti, famiglie e dirigenti scolastici, evidenziando l’equilibrio necessario tra diritto all’espressione e tutela della sicurezza.


