Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al disegno di legge Competitività che prevede l’inserimento dell’Educazione finanziaria nell’insegnamento dell’Educazione civica.
L’obiettivo è quello di rendere i ragazzi cittadini consapevoli, capaci di partecipare pienamente alla vita economica del Paese. L’idea è stata accolta positivamente, anche se ci sono alcuni dubbi riguardo alla specificità della materia e alla formazione degli insegnanti.
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SOMMARIO
ToggleEducazione finanziaria: il ruolo della Banca d’Italia e della Consob
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito definirà le linee guida per lo studio dell’Educazione finanziaria nelle scuole d’intesa con la Banca d’Italia e la Consob e sentite le associazioni rappresentative degli operatori e degli utenti bancari e finanziari.
Inoltre, il MIM, la Banca d’Italia e la Consob sottoscriveranno appositi accordi per promuovere la cultura finanziaria, nel rispetto dell’autonomia scolastica.
La soddisfazione del Ministro Valditara
Secondo il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, l’Educazione finanziaria sarà centrale nella crescita dei ragazzi. In un post su Twitter, infatti, lo stesso ha dichiarato che il MIM redigerà le linee guida per l’insegnamento, d’intesa con Bankitalia, Consob e realtà rappresentative.
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Educazione finanziaria nelle scuole: le reazioni
Il senatore di Forza Italia, Dario Damiani, ha espresso soddisfazione per l’iniziativa governativa che riconosce l’importanza di fornire competenze finanziarie a tutti gli studenti.
Cristina Costarelli, presidente dell’ANP del Lazio, ha invece espresso alcune preoccupazioni riguardo alla formazione degli insegnanti. Secondo Costarelli, l’inserimento dell’educazione finanziaria come materia trasversale è un passo positivo, ma sorgono perplessità in merito alla formazione degli insegnanti.
Inoltre, la stessa sottolinea che l’educazione civica è una materia trasversale insegnata da docenti di diverse discipline, mentre l’istruzione finanziaria presenta specificità che non tutti gli insegnanti possiedono.
Pertanto, è necessario – a suo parere – che le istituzioni con cui il Ministero intende stipulare accordi, come la Banca d’Italia e la Consob, forniscano personale qualificato per la formazione degli insegnanti. Esistono, infatti, già esperienze positive di istruzione finanziaria, ma solamente grazie al personale che possiede le competenze necessarie.