La trasformazione digitale nel settore educativo italiano ha ricevuto un impulso significativo con l’introduzione della Legge 128/2013. La normativa in questione consente agli istituti scolastici di sviluppare materiale didattico digitale per specifiche discipline, utilizzabile come libri di testo o strumenti di supporto all’insegnamento.
Coinvolgimento attivo di docenti e studenti
La produzione di materiali didattici digitali all’interno degli istituti scolastici è un processo strutturato e regolamentato, affidato a un docente supervisore che ha il compito di garantire non solo la correttezza scientifica e pedagogica dei contenuti, ma anche la loro efficacia nell’insegnamento.
Il ruolo prevede un’attività di revisione e validazione, assicurando che i materiali prodotti siano conformi agli obiettivi didattici stabiliti e rispondano alle esigenze di apprendimento degli studenti.
Il docente supervisore non lavora in isolamento, ma ha la possibilità di collaborare con altri insegnanti della stessa scuola o di istituti differenti, creando un ambiente di co-progettazione che favorisce lo scambio di competenze ed esperienze.
Una tale sinergia permette di sviluppare risorse didattiche più ricche, interdisciplinari e in linea con i metodi di insegnamento più innovativi. Oltre al coinvolgimento del corpo docente, anche gli studenti partecipano attivamente al processo di creazione del materiale digitale.
Durante le ore di lezione, all’interno del normale orario curriculare, gli studenti possono essere chiamati a contribuire con ricerche, approfondimenti o attività pratiche, trasformandosi da semplici fruitori della conoscenza a veri e propri protagonisti del percorso formativo.
Tipologia di apprendimento
Un simile approccio favorisce un modello di apprendimento collaborativo e pratico, che supera la tradizionale trasmissione passiva delle informazioni.
L’integrazione di strumenti digitali nella didattica stimola negli studenti una maggiore autonomia, capacità critica e abilità nell’uso consapevole delle tecnologie.
Inoltre, la creazione e l’uso di risorse didattiche digitali aiutano a sviluppare competenze fondamentali per il mondo del lavoro contemporaneo, come la capacità di lavorare in team, l’elaborazione di contenuti multimediali e la gestione di strumenti digitali avanzati.
In un’epoca in cui la digitalizzazione è sempre più pervasiva in ogni ambito della società, incorporare le tecnologie educative nei processi di apprendimento è essenziale per preparare gli studenti alle sfide del futuro.
L’obiettivo è quello di formare cittadini digitalmente competenti, capaci di adattarsi ai cambiamenti del mercato del lavoro e della società, facendo della scuola un ambiente dinamico, inclusivo e sempre più in linea con le esigenze del XXI secolo.
Distribuzione gratuita e piattaforme di condivisione
Una volta completati, i materiali didattici digitali sono distribuiti gratuitamente con licenze che ne permettono la condivisione.
Al termine dell’anno scolastico, queste risorse vengono inviate al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e rese disponibili a tutte le scuole statali.
La diffusione avviene anche attraverso piattaforme digitali esistenti, sviluppate da reti di istituti scolastici nell’ambito di progetti pilota del Piano Nazionale Scuola Digitale, in particolare l’azione Editoria Digitale Scolastica.
Un approccio simile facilita l’accesso a risorse didattiche innovative e promuove la collaborazione tra istituzioni educative a livello nazionale.
In definitiva, la Legge 128/2013 rappresenta un passo avanti verso l’integrazione delle tecnologie digitali nell’istruzione italiana, favorendo la creazione e la condivisione di materiali didattici digitali e promuovendo una cultura dell’innovazione nelle scuole.


