Importante passo avanti nella tutela dei diritti dei docenti precari grazie a una sentenza emessa dal Tribunale di Lodi il 20 marzo 2025 con la quale un insegnante della provincia di Lodi, assistito dall’ufficio legale della UIL Scuola Lombardia, ha ottenuto un risarcimento di 15.000 euro per le ferie non godute durante nove anni di contratti a termine. La decisione del giudice del lavoro, che ha dichiarato illegittima la prassi delle ferie d’ufficio imposte durante i periodi di sospensione delle attività didattiche, rappresenta una svolta significativa per il mondo della scuola.
La pratica delle ferie imposte
Il caso riguarda un docente precario che, per nove anni, ha lavorato con contratti a tempo determinato fino al 30 giugno, senza mai ricevere l’indennità sostitutiva per le ferie non godute.
L’Amministrazione scolastica, secondo una prassi consolidata, collocava automaticamente il docente in ferie durante i periodi di interruzione delle attività didattiche, come le vacanze estive o natalizie, senza che l’interessato avesse la possibilità di scegliere se fruirne o meno.
Tale pratica, che di fatto privava il lavoratore del diritto a un’indennità economica per le ferie non utilizzate, è stata al centro del ricorso presentato con il supporto della UIL Scuola Lombardia e dell’avvocato Francesco Maraia.
E nelle settimane scorse il Tribunale di Lodi ha accolto il ricorso, condannando il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) a risarcire il docente con una somma di 15.000 euro.
La decisione si basa sul principio che la collocazione d’ufficio in ferie, senza garantire un’effettiva possibilità di scelta, viola i diritti del lavoratore.
Il giudice ha richiamato l’interpretazione della Corte di Cassazione, secondo cui le ferie devono essere fruite in modo libero e consapevole, e non imposte unilateralmente dall’Amministrazione.
La sentenza, emessa il 20 marzo 2025, segna un punto di svolta nella tutela dei diritti dei precari nel settore scolastico.
Il riferimento alla Corte di Cassazione
La decisione del Tribunale di Lodi si fonda su un’interpretazione consolidata della Corte di Cassazione, che negli ultimi anni ha più volte ribadito il diritto dei lavoratori a un’indennità sostitutiva per le ferie non godute, qualora non sia stata garantita la possibilità di fruirne.
In particolare, la Corte ha sottolineato che le ferie rappresentano un diritto irrinunciabile, sancito dall’articolo 36 della Costituzione italiana e dall’articolo 7 della Direttiva 2003/88/CE, che tutela la salute e il benessere dei lavoratori.
La sentenza di Lodi applica tali principi al contesto scolastico, dichiarando illegittima una prassi che per anni ha penalizzato i docenti precari.
Un precedente per nuovi ricorsi
Il segretario della UIL Scuola Lombardia, Abele Parente, ha commentato la sentenza definendola “un passo fondamentale nella tutela dei lavoratori della scuola”.
Parente ha evidenziato che la decisione apre la strada a decine di migliaia di ricorsi in tutta la regione, offrendo ai precari un’opportunità concreta per far valere i propri diritti.
D’ora in avanti le scuole saranno, infatti, chiamate a rivedere le modalità di gestione delle ferie, garantendo ai docenti la possibilità di scegliere se fruirne o ricevere un’indennità sostitutiva.
La UIL Scuola Lombardia, d’altro canto, ha espresso l’intenzione di continuare a difendere i diritti dei lavoratori precari, offrendo tutela legale a coloro che subiscono trattamenti discriminatori.
In sintesi, la sentenza del Tribunale di Lodi è un monito per le amministrazioni scolastiche, chiamate a rispettare i diritti dei lavoratori e a garantire una corretta applicazione delle normative in materia di ferie.
Analisi delle implicazioni legali e dei precedenti giurisprudenziali
La sentenza del Tribunale poggia sull’interpretazione della Corte di Cassazione, che ha chiarito il diritto dei docenti precari a percepire l’indennità sostitutiva per le ferie non godute.
Questo principio si applica quando l’impossibilità di fruire delle ferie non deriva da una scelta del lavoratore, ma da disposizioni dell’amministrazione.
- il diritto alle ferie: Il diritto alle ferie è un diritto fondamentale del lavoratore;
- la sentenza e il riconoscimento del diritto: La sentenza del Tribunale di Lodi rappresenta un importante passo avanti nel riconoscimento e nella tutela dei diritti dei lavoratori precari della scuola;
- l’azione della UIL Scuola Lombardia: L’azione della UIL Scuola Lombardia e il suo ufficio legale hanno svolto un ruolo fondamentale nel sostenere il docente e nel portare avanti il ricorso;
La condizione dei docenti precari
I dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito indicano che, nell’anno scolastico 2024/2025, i docenti precari in Italia sono circa 200.000, pari al 25% del totale del personale insegnante.
Molti di loro, come il docente di Lodi, lavorano con contratti a termine che si interrompono al 30 giugno, senza possibilità di fruire delle ferie durante l’anno scolastico.
La prassi delle ferie d’ufficio, che li obbliga a “consumare” i giorni di riposo nei periodi di sospensione delle attività, ha spesso generato disparità rispetto ai colleghi di ruolo, che possono gestire le ferie con maggiore flessibilità.
Prospettive di Riforma
La sentenza di Lodi si inserisce in un contesto più ampio di riforme volte a migliorare le condizioni dei lavoratori precari nel settore scolastico.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ad esempio, prevede misure per la stabilizzazione del personale docente, con l’obiettivo di ridurre il precariato entro il 2026.
Inoltre, il Decreto Scuola 2025/2026, approvato dal Consiglio dei Ministri, introduce nuove modalità di assunzione e formazione per i docenti, con un focus sull’equità e sulla trasparenza. La decisione del Tribunale di Lodi potrebbe spingere il legislatore a intervenire con normative specifiche per regolamentare la gestione delle ferie nel comparto scuola.
La sentenza del Tribunale di Lodi rappresenta un segnale chiaro: i diritti dei docenti precari non possono essere ignorati.
La condanna del MIM al risarcimento di 15.000 euro per le ferie non godute non è solo una vittoria per il singolo insegnante, ma un monito per l’intero sistema educativo.
Le scuole e l’Amministrazione sono ora chiamate a garantire una gestione più equa e trasparente delle ferie, in linea con i principi costituzionali e le normative europee.
La UIL Scuola Lombardia, come dichiarato dal segretario Parente, continuerà a sostenere i lavoratori precari, offrendo tutela legale e promuovendo un cambiamento strutturale che ponga fine alle discriminazioni nel mondo della scuola.