Con 225 voti favorevoli e l’approvazione unanime della Camera, l’Italia istituisce ufficialmente la Mappa della Memoria, un progetto nazionale che unisce ricerca storica, educazione civica e formazione scolastica.
La legge, promossa dai senatori Liliana Segre e Francesco Verducci (PD), punta a ricostruire e valorizzare i luoghi dell’internamento, della prigionia e del concentramento attivi nel nostro Paese tra il 1922 e il 1945.
L’obiettivo è chiaro: offrire alle nuove generazioni strumenti concreti per comprendere la storia e sviluppare una coscienza civica solida, partendo dai luoghi reali della memoria. Per la scuola italiana si apre così una nuova opportunità educativa: trasformare il ricordo in esperienza formativa.
La Mappa della Memoria: un archivio per non perdere la storia
La legge sulla Mappa della Memoria, all’articolo 1, contempla un vero e proprio censimento nazionale dei luoghi di prigionia, internamento e concentramento attivi durante il fascismo.
Non si tratta solo di un elenco, ma di un progetto di ricerca e divulgazione storica che include:
- studi archivistici e documentali;
- mostre e convegni tematici;
- percorsi di visita e pubblicazioni.
Molti di questi luoghi, oggi scomparsi o riconvertiti, rischiano di essere cancellati dalla memoria collettiva. La Mappa della Memoria permetterà di ricostruirne la geografia e il significato, rendendo accessibili informazioni e testimonianze spesso dimenticate.
Il progetto riceverà – nell’anno corrente – 300.000 euro di finanziamento dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito della Struttura di Missione per gli anniversari nazionali.
La Mappa della Memoria a scuola: la storia che si tocca con mano
Accanto alla mappatura dei siti storici, la legge introduce un’altra importante misura: il fondo per i viaggi della memoria.
Presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito viene istituito un finanziamento di 1,2 milioni di euro, destinato a scuole di ogni ordine e grado per organizzare visite e percorsi educativi nei luoghi della Mappa della Memoria.
Si tratta di “viaggi nella storia” che avranno lo scopo di portare gli studenti nei luoghi autentici della memoria italiana, per far comprendere loro — fuori dalle pagine dei libri — il significato della libertà, della dignità umana e del rispetto.
Entro 90 giorni, un decreto ministeriale definirà modalità e criteri di utilizzo dei fondi, garantendo piena autonomia alle istituzioni scolastiche.
Una legge simbolo: unire memoria e futuro
La Mappa della Memoria non è solo un progetto storico, ma un ponte tra passato e presente. Nasce con un messaggio chiaro: ricordare non per pietà, ma per educare alla coscienza civica.
La firma congiunta di Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, e l’approvazione unanime del Parlamento trasformano questa legge in un simbolo collettivo di responsabilità democratica.
In un tempo in cui la memoria rischia di affievolirsi, questa mappa diventa un antidoto all’oblio, un invito a guardare il passato per capire meglio il futuro.


