Il testo del Decreto Scuola 2025-2026 approvato dal Consiglio dei Ministri (sebbene ancora non definitivo) non presenta variazioni rispetto alla bozza circolata nelle settimane scorse. Diverse le disposizioni che interessano sia le scuole statali che quelle paritarie, a partire da temi cruciali come il reclutamento dei docenti, l’inclusione scolastica e la prevenzione delle dipendenze tra gli studenti.
Reclutamento docenti: ampliamento delle Graduatorie PNRR: inserimento degli idonei e copertura delle cattedre
Una delle misure più rilevanti del decreto riguarda l’ampliamento delle graduatorie dei concorsi PNRR1 e PNRR2.
I candidati idonei, pur non risultando vincitori, potranno essere inclusi nelle graduatorie a condizione che abbiano raggiunto il punteggio minimo previsto.
Tale disposizione consente di coprire fino al 30% dei posti messi a bando, offrendo una soluzione immediata alla carenza di docenti, particolarmente evidente in regioni come Lombardia e Piemonte, dove molte cattedre sono rimaste vacanti.

Tempistiche e modalità di assunzione
Per l’anno scolastico 2025/2026, il decreto conferma la proroga delle assunzioni dai concorsi PNRR, con termine ultimo fissato al 31 dicembre 2025.
Le graduatorie pubblicate entro il 10 dicembre 2025 saranno utilizzabili per le immissioni in ruolo.
I docenti assunti saranno inquadrati in base al loro status: coloro che possiedono già l’abilitazione riceveranno un contratto a tempo indeterminato, mentre chi deve ancora completare i 30 o 36 CFU previsti avrà un contratto a tempo determinato fino al 31 agosto 2026.
In entrambi i casi, sarà avviato l’anno di prova, secondo le modalità stabilite dalla normativa vigente.
L’articolo 2 del decreto introduce, inoltre, una revisione delle modalità di accesso alla professione docente, con l’obiettivo di rendere il processo più snello e adattabile alle esigenze del sistema scolastico italiano.
Inclusione e Welfare scolastico: nuovi fondi per progetti mirati: stanziamenti per il triennio 2025-2027
L’articolo 6 del provvedimento prevede un incremento di fondi per il welfare scolastico, con uno stanziamento di 7 milioni di euro distribuiti tra il 2025 e il 2027.
Le risorse, gestite dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), saranno destinate a progetti che promuovano l’inclusione degli studenti con disabilità, il contrasto alla dispersione scolastica e il supporto alle famiglie in condizioni economiche fragili.
Nello specifico, il decreto autorizza una spesa di 1 milione di euro per il 2025 e di 3 milioni annui per il biennio 2026-2027, modificando il decreto-legge 95/2012.
Le coperture per tali stanziamenti saranno garantite attraverso la riduzione del fondo speciale di parte corrente del Ministero dell’Economia e l’utilizzo di risorse residue già disponibili.
Si tratta, in buona sostanza, di una misura che riflette l’impegno del governo nel potenziare le politiche di inclusione, rispondendo alle esigenze di un sistema scolastico sempre più orientato all’equità.

Scuole paritarie: nuove regole per maggiore trasparenza: limiti alle classi terminali e contrasto alla “Piramide rovesciata”
Il decreto introduce disposizioni stringenti per le scuole paritarie, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno della “piramide rovesciata”, ovvero la sproporzione tra un numero elevato di classi quinte e poche classi nelle annualità precedenti.
Per ogni indirizzo di studio attivo, sarà autorizzata una sola classe terminale aggiuntiva, previa richiesta motivata del gestore e valutazione dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR).
Le istanze dovranno essere presentate entro il 31 luglio dell’anno scolastico di riferimento, consentendo una verifica tempestiva da parte delle autorità competenti.
In caso di mancata autorizzazione, le scuole paritarie non potranno attivare classi senza riconoscimento formale, superando la prassi attuale che consente l’avvio delle attività didattiche in attesa di un provvedimento, spesso seguito da ricorsi al giudice amministrativo per garantire agli studenti l’accesso agli esami di Stato come interni.
Digitalizzazione obbligatoria
Un’ulteriore novità riguarda l’obbligo per le scuole paritarie di adottare strumenti digitali come la pagella elettronica, il registro online e il protocollo informatico. Il tutto per far fronte alle criticità emerse dagli accertamenti ispettivi, che hanno evidenziato un uso ancora diffuso della documentazione cartacea, spesso inadeguata a certificare la frequenza scolastica degli alunni.
L’introduzione di questi strumenti mira a garantire maggiore trasparenza e tracciabilità nel sistema paritario.

Esami di idoneità: nuove regole
Il decreto stabilisce che, all’interno del sistema di istruzione nazionale, sarà possibile sostenere esami di idoneità per un massimo di due anni scolastici successivi a quello di ammissione, nello stesso anno scolastico.
Se l’esame copre due annualità, la commissione sarà presieduta da un presidente esterno.
Un decreto ministeriale, da emanarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore della norma, definirà le modalità operative e le misure di controllo.
Prevenzione delle dipendenze: formazione docenti con fondi dedicati. Un milione di euro per la sensibilizzazione
L’articolo 8 del decreto introduce un intervento innovativo sul fronte della prevenzione, stanziando 1 milione di euro per la formazione degli insegnanti sulle dipendenze.
Le risorse, trasferite dal Fondo nazionale per la lotta alla droga al MIM, saranno utilizzate per corsi rivolti ai docenti delle scuole secondarie, con un focus non solo sulle dipendenze da sostanze stupefacenti, ma anche sui comportamenti a rischio legati all’abuso di social network, smartphone e giochi online.
L’obiettivo di tali percorsi formativi è fornire agli insegnanti strumenti pedagogici adeguati per riconoscere e affrontare queste problematiche in aula, promuovendo una cultura della prevenzione tra gli studenti.
La misura si inserisce in un più ampio piano di sensibilizzazione, volto a contrastare fenomeni sempre più diffusi tra gli adolescenti.


