Lo scorso 21 febbraio, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha rilasciato una nota importante per chiarire le novità riguardanti le pensioni dei lavoratori pubblici e il trattenimento in servizio fino a 70 anni.
Le modifiche previste dalla legge di bilancio 2025 introducono nuove possibilità per gli insegnanti e tutti gli impiegati statali in generale, ma con delle condizioni precise. Scopriamo in dettaglio cosa cambia per chi è vicino al pensionamento e per le amministrazioni pubbliche, in particolare per la scuola.
SOMMARIO
TogglePensionamento 2025: domande riaperte fino al 28 Febbraio
La nota ministeriale del 21 febbraio offre un’opportunità significativa per i docenti e tutti i lavoratori pubblici che desiderano andare in pensione.
Le domande sono state riaperte fino al 28 febbraio 2025, ma questa possibilità è limitata ai dipendenti che non rientrano più nei limiti di età precedenti. Infatti, l’età pensionabile è stata innalzata a 67 anni dalla legge di bilancio, rendendo necessario che i lavoratori in età avanzata rivedano le loro decisioni.
La misura consente ai dipendenti di anticipare la fine del loro percorso professionale se rientrano nei parametri fissati, ma senza possibilità di ulteriore estensione dell’agevolazione.
Le modalità specifiche per presentare la domanda sono indicate nel documento ministeriale, e coloro che desiderano usufruire della riapertura devono rispettare i termini previsti per non perdere questa opportunità.
Trattenimento in servizio fino a 70 anni: una nuova opportunità?
Un altro punto centrale della nota riguarda la possibilità di trattenere in servizio i lavoratori pubblici, e quindi anche i docenti, fino ai 70 anni.
La nuova misura contemplata, stabilita dalla legge di bilancio 2025, prevede che le amministrazioni possano mantenere in servizio il personale non oltre i 70 anni, ma solo in circostanze particolari.
Si tratta di un’opzione non richiesta direttamente dai dipendenti, ma che deve essere attivata in seguito a una valutazione da parte dell’amministrazione competente.
Il trattenimento in servizio è limitato al massimo del 10% delle risorse destinate alle assunzioni e può essere attivato per esigenze specifiche, come il supporto a nuove assunzioni o per il tutoraggio.
Non è prevista una procedura di interpello, ma piuttosto una valutazione discrezionale da parte delle singole amministrazioni, che dovranno integrare tale misura nei loro piani di programmazione annuale e pluriennale (PIAO).
La discrezionalità delle Amministrazioni Pubbliche
Infine, il testo della nota chiarisce che la decisione di trattenere un dipendente in servizio oltre i 67 anni è esclusivamente nelle mani delle amministrazioni pubbliche.
Le stesse devono fare una valutazione basata su esigenze concrete, senza che ci sia una possibilità di richiesta individuale. Pertanto, il trattenimento fino a 70 anni non è un diritto, ma una misura che le amministrazioni attivano in base alla propria pianificazione e necessità operative.