I nuovi LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) sono le prestazioni e i servizi fondamentali che lo Stato italiano è tenuto a garantire in modo uniforme su tutto il territorio nazionale per assicurare il godimento effettivo dei diritti civili e sociali dei cittadini, indipendentemente dalla regione di residenza.
Il concetto di LEP nasce con la riforma del Titolo V della Costituzione (Legge costituzionale n. 3 del 2001), che all’articolo 117, comma 2, lettera m), attribuisce allo Stato la competenza esclusiva per la: “Determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.”
Il principio serve a evitare che l’autonomia regionale produca diseguaglianze tra cittadini di diverse aree d’Italia, anche nel campo dell’istruzione.
Dai principi alla realtà: i nuovi LEP diventano strumento di equità educativa
Dopo oltre vent’anni dalla loro introduzione nella Costituzione, i nuovi LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) entrano finalmente nella vita concreta delle scuole italiane.
Il loro scopo è chiaro: garantire che i diritti sociali fondamentali — come l’inclusione scolastica delle persone con disabilità — siano realmente uguali in ogni parte del Paese, superando le disuguaglianze territoriali che da anni segnano la qualità dei servizi educativi.
Con l’articolo 127 della nuova Legge di bilancio, il Governo definisce per la prima volta un LEP dedicato all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione degli studenti con disabilità.
Questo segna un passaggio storico: l’inclusione non sarà più affidata alla sola discrezionalità degli enti locali, ma diventa un diritto essenziale garantito dallo Stato.
I nuovi LEP introducono standard omogenei, figure professionali qualificate e obiettivi misurabili, ponendo le basi per un modello di scuola più equo, accessibile e realmente inclusivo.
Come funzioneranno i nuovi LEP: ore su misura, personale formato e qualità garantita
Per garantire un’inclusione scolastica reale e uniforme, i nuovi LEP per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione si fonderanno su tre pilastri strategici. Questi elementi definiscono come, da chi e con quali standard deve essere erogato il supporto agli studenti con disabilità, trasformando principi generali in interventi concreti e misurabili all’interno delle scuole.
Scopriamo nel dettaglio ciascun aspetto, che rappresenta un passo decisivo verso una scuola più equa e accessibile.
Ore di assistenza personalizzate
Le ore di supporto all’autonomia e alla comunicazione dovranno corrispondere a quanto previsto nel Piano Educativo Individualizzato (PEI) di ciascun alunno.
Si tratta di un principio rivoluzionario perché rende finalmente vincolante ciò che oggi spesso dipende dalle risorse del singolo ente locale. L’obiettivo è arrivare a una copertura uniforme, in modo progressivo, ma con garanzie certe per ogni studente.
Educatori preparati e competenti
Gli assistenti dovranno possedere competenze professionali certificate, in linea con profili definiti a livello nazionale.
Ciò significa valorizzare un settore che per anni ha sofferto di precarietà e frammentazione, promuovendo la qualità del servizio e la continuità del rapporto educativo.
Criteri omogenei di qualità
Il LEP fisserà criteri omogenei di qualità, validi su tutto il territorio, per evitare disparità tra regioni e garantire che ogni studente riceva lo stesso livello di assistenza, indipendentemente dal luogo in cui vive.
Per assicurare trasparenza e controllo, entro la fine del 2027 sarà operativo un registro nazionale che raccoglierà i dati sugli studenti, le ore erogate e il personale impiegato.
Questo strumento sarà gestito dalla Presidenza del Consiglio e alimentato automaticamente dai dati del sistema informativo scolastico, senza gravare sulle scuole con nuovi adempimenti.
Finanziamento e tempi di attuazione dei nuovi LEP: la fase transitoria 2026–2027
L’attuazione dei nuovi LEP prevede una fase transitoria per gli anni 2026 e 2027, in cui gli enti territoriali (Comuni, Province e Città Metropolitane) dovranno assicurare il servizio per tutti gli studenti con disabilità, garantendo una media oraria minima di assistenza proporzionale ai fondi ricevuti.
Durante questo periodo, gli enti potranno integrare i finanziamenti statali con risorse proprie o tramite accordi con altre amministrazioni, così da rafforzare l’offerta nei territori più fragili. Il finanziamento dei nuovi LEP avverrà attraverso una combinazione di fondi:
- Fondo Unico per l’Inclusione delle Persone con Disabilità, dedicato a sostenere servizi e interventi personalizzati;
- Fondo Equità e Livello dei Servizi, pensato per ridurre i divari territoriali;
- Risorse regionali e locali, provenienti dai bilanci delle amministrazioni.
Grazie a questo sistema multilivello, l’assistenza diventa un diritto garantito e progressivamente potenziato, sostenuto da un quadro economico stabile e monitorato.
Un passo decisivo verso una scuola davvero inclusiva
L’introduzione dei nuovi LEP non rappresenta solo un nuovo standard tecnico, ma un cambio di paradigma culturale: l’inclusione non è più un obiettivo da raggiungere, ma un diritto da esigere.
Garantire personale formato, ore adeguate e qualità del servizio significa dare dignità, autonomia e partecipazione reale a migliaia di studenti con disabilità.
Con questa riforma, la scuola italiana si avvicina all’idea di una comunità educativa inclusiva, in cui ogni studente è messo nelle condizioni di imparare, comunicare e crescere insieme agli altri, senza ostacoli né disparità.


