Una nuova legge impone obblighi stringenti e sanzioni severe. Introdotta un’app con geolocalizzazione per le segnalazioni e una responsabilità diretta delle famiglie per i danni online causati dai figli minori. Il Ministero valuterà l’efficacia degli interventi dei dirigenti scolastici. Ne ha parlato, nel corso di un’intervista, l’onorevole Marinella Pacifico.
Bullismo e Cyberbullismo: novità legislative
Una stretta decisa, quasi una rivoluzione copernicana nella gestione del bullismo e del cyberbullismo.
Con l’approvazione del decreto legislativo che attua la legge n. 70/2024, il mondo della scuola si trova di fronte a un cambio di passo radicale, che pone dirigenti scolastici e famiglie di fronte a responsabilità inedite e sanzioni severe.
L’obiettivo è chiaro: fermare i fenomeni di prevaricazione con interventi immediati e una rete di controllo capillare.
Dirigenti sulla graticola: obbligo di intervento in 48 ore
La figura del dirigente scolastico assume una centralità cruciale, ma anche una posizione “delicata in quanto a obblighi e eventuali sanzioni”, come sottolinea l’Onorevole Marinella Pacifico.
La nuova normativa impone ai presidi di agire entro 48 ore dalla segnalazione o dalla conoscenza diretta di un episodio di bullismo.
Non si tratta più di una facoltà, ma di un dovere preciso che, nei casi più gravi, comporta l’obbligo di informare i servizi sociali e le forze dell’ordine.
L’inerzia costerà cara. Il decreto introduce una responsabilità disciplinare per chi omette di intervenire, con sanzioni che possono arrivare fino alla sospensione o alla rimozione dall’incarico.
Ma c’è di più: qualora si configurasse un’omissione d’atti d’ufficio o un favoreggiamento, la mancata azione potrebbe assumere rilevanza penale.
Per questo, i dirigenti dovranno tenere una traccia documentata di ogni segnalazione e delle azioni conseguenti.
Questi dati, in forma aggregata, saranno monitorati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) per valutare l’efficacia degli interventi.
Genitori, responsabilità assoluta e scudo digitale
Il decreto chiama in causa direttamente anche le famiglie.
“Una responsabilità assoluta“, la definisce Pacifico, specificando che nei contratti per i servizi internet sarà inserito un richiamo esplicito all’articolo 2048 del Codice Civile.
Questa norma rende i genitori direttamente responsabili per i danni causati online dai figli minori, un monito potente a vigilare sull’uso che i ragazzi fanno della rete.
Parallelamente, si punta sulla prevenzione e sulla segnalazione rapida.
È in arrivo un potenziamento del numero unico “Emergenza Infanzia 114“, con uno stanziamento di 1,5 milioni di euro, che le scuole avranno l’obbligo di promuovere.
La vera novità, però, è tecnologica: “per garantire l’intervento immediato per fermare questi tali fenomeni, è stata prevista una app gratuita con geolocalizzazione (previo consenso) e messaggistica istantanea per facilitare le segnalazioni”, conferma l’Onorevole Pacifico.
Un monitoraggio scientifico per capire e agire
Il nuovo impianto normativo non si limita alla repressione, ma mira a comprendere il fenomeno per prevenirlo.
L’ISTAT è stato incaricato di svolgere rilevazioni biennali sul bullismo in ambito scolastico per analizzarne “caratteristiche e fattori di rischio e protezione”.
I dati raccolti, in forma anonima e aggregata, saranno inviati al MIM e al Dipartimento per le politiche della famiglia, che a sua volta relazionerà al Parlamento.
Un apposito Tavolo per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo, istituito con il decreto n. 232 del 18 novembre 2024, supervisionerà le strategie.
La prima relazione ufficiale sull’impatto di queste misure è attesa entro il 31 dicembre 2026, data che segnerà un primo bilancio di questa nuova era di tolleranza zero nella scuola italiana.
A completare il quadro, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in sinergia con il MIM, lancerà campagne di sensibilizzazione per promuovere un uso più consapevole e sicuro della rete tra studenti e famiglie.