Il Decreto Interministeriale n. 121 del 25 giugno 2025, pubblicato nei giorni scorsi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), definisce le dotazioni dell’organico docenti 2025/2026. Il provvedimento stabilisce la ripartizione dei posti comuni, di sostegno e di potenziamento per il prossimo anno scolastico. Una particolare attenzione è rivolta all’introduzione dell’educazione motoria nella scuola Primaria e alla gestione delle classi con un’alta percentuale di studenti stranieri. Ma, soprattutto, il decreto delinea un quadro complesso di novità e conferme per il sistema scolastico.
Organico Docenti 2025/2026: La Ripartizione dei Posti Comuni
La dotazione complessiva dei posti comuni per l’organico docenti 2025/2026 – così come previsto dal Decreto Interministeriale n. 121 del 25 giugno 2025 – ammonta a 614.572 unità, come specificato nella Tabella A allegata al decreto.
Una cifra del genere tiene conto di due fattori determinanti. In primo luogo, include la riduzione di 5.660 posti prevista dall’articolo 1, comma 828, della Legge 30 dicembre 2024, n. 207, ripartita a livello regionale in base al calo della popolazione studentesca. In secondo luogo, considera la sottrazione di 48 posti destinati al meccanismo di cost-sharing con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
La definizione di tali contingenti rappresenta un passaggio fondamentale per la pianificazione delle attività didattiche e l’assegnazione del personale in vista del nuovo anno scolastico, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica.
L’Incremento dei Posti di Sostegno per l’Inclusione
Per l’anno scolastico 2025/2026, il contingente nazionale dei posti di sostegno raggiunge un totale di 128.036 unità.
Un elemento di rilievo è l’incremento di 1.866 posti a decorrere dal prossimo anno, disposto dall’articolo 1, comma 567, della Legge n. 207 del 2024.
La finalità di tale ampliamento è quella di garantire la continuità didattica per gli alunni con disabilità, un principio essenziale per un’effettiva inclusione.
La ripartizione di queste nuove risorse tra le regioni avverrà sulla base della previsione del numero complessivo di studenti per l’anno di riferimento.
Un intervento simile conferma la volontà di rafforzare il supporto specializzato, in modo da rispondere alle crescenti esigenze delle istituzioni scolastiche e da consolidare le tutele per gli studenti più fragili.
Educazione Motoria alla Primaria: Posti e Modalità Organizzative
L’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria viene potenziato ed esteso.
A partire dall’anno scolastico 2025/2026, la disciplina sarà impartita non solo nelle classi quinte, ma anche nelle classi quarte.
Il decreto n. 121/2025 stima un fabbisogno complessivo di 4.269 posti a livello nazionale, calcolato sulla base delle classi registrate nel Sistema Informativo del Ministero (SIDI).
L’insegnamento prevede un monte ore di due ore settimanali per classe.
L’assegnazione dei posti avviene tramite un duplice meccanismo: l’attivazione di posti interi per singola istituzione scolastica e l’aggregazione, a livello provinciale, delle ore residue per formare ulteriori posti equivalenti.
Gli Uffici Scolastici Regionali avranno la facoltà di rimodulare tali risorse in base alle necessità del territorio.
La Nuova Classe di Concorso A-23 per gli Studenti Stranieri
Una delle novità più significative del decreto riguarda l’istituzione di posti specifici per la classe di concorso A-23, “Lingua italiana per discenti di lingua straniera”, sia nella scuola Secondaria di primo che di secondo grado.
In attuazione dell’articolo 11 del Decreto-Legge n. 71 del 2024, questi docenti saranno assegnati alle classi in cui si prevede una percentuale di studenti stranieri, iscritti per la prima volta al sistema nazionale di istruzione e privi di competenze linguistiche di base (livello inferiore all’A2 del QCER), pari o superiore al 20% del totale degli alunni.
I posti, ricavati dall’organico del potenziamento dell’offerta formativa, sono finalizzati a supportare l’apprendimento della lingua italiana e a favorire una reale integrazione.
La Tabella A2 del decreto dettaglia la ripartizione di tali cattedre a livello regionale.
Classi in Deroga: Flessibilità per le Aree Disagiate
Il decreto conferma e disciplina la possibilità per i Dirigenti degli Uffici Scolastici Regionali di istituire classi in deroga al numero minimo di alunni previsto dal DPR n. 81/2009.
Una misura di flessibilità del genere è stata pensata per contrastare la dispersione scolastica e garantire il diritto allo studio nelle aree geografiche più svantaggiate, quali:
- comuni montani;
- piccole isole;
- aree interne;
- aree abitate da minoranze linguistiche.
Le disposizioni, che trovano fondamento normativo nell’articolo 10-bis del cosiddetto “Decreto Caivano” (DL 123/2023) per le regioni dell’Agenda Sud e nell’articolo 1, comma 83-quinquies, della Legge 107/2015 per le altre regioni, devono essere attuate nei limiti dell’organico dell’autonomia assegnato e senza ulteriori oneri per la finanza pubblica.
La Tabella 2 del provvedimento definisce la quota massima di organico destinabile a tali classi.