Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) 2025/28, firmato dalle principali organizzazioni sindacali – CISL Scuola, FLC CGIL, SNALS Confsal, GILDA Unams e ANIEF – introduce importanti novità per la mobilità dei docenti.
Una delle modifiche più rilevanti riguarda il passaggio di ruolo su posto di sostegno, che ora sarà consentito anche senza abilitazione nella materia del nuovo grado scolastico, purché si sia in possesso della specializzazione nel sostegno.
La revisione rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla normativa precedente, che imponeva il possesso dell’abilitazione su materia per richiedere il passaggio di ruolo. Vediamo nel dettaglio cosa prevede il nuovo contratto e quali sono le implicazioni per i docenti.
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SOMMARIO
TogglePassaggio di ruolo su Sostegno senza abilitazione: cosa cambia
Tradizionalmente, per richiedere un passaggio di ruolo, era necessario possedere l’abilitazione nella materia del nuovo grado di istruzione. Con il nuovo CCNI, questa condizione è stata rivista.
Ora, i docenti che hanno superato l’anno di prova nel loro ruolo attuale e possiedono la specializzazione per l’insegnamento sul sostegno possono richiedere il passaggio di ruolo su posti di sostegno in un diverso grado scolastico, anche se privi dell’abilitazione all’insegnamento per quel grado.
La modifica riguarda specificamente i docenti titolari su scuola dell’infanzia e primaria, che potranno richiedere il passaggio su sostegno nella scuola secondaria di primo o secondo grado senza dover possedere l’abilitazione sulla materia.
Chi può fare domanda di passaggio di ruolo?
Il nuovo articolo 4 del CCNI prevede che il passaggio di ruolo possa essere richiesto dai docenti che:
- Abbiano superato il periodo di prova nel ruolo attuale.
- Siano in possesso della specializzazione per il sostegno, anche se privi dell’abilitazione nella materia del nuovo grado di istruzione.
Resta, dunque, confermata la necessità di aver superato l’anno di prova nel ruolo di appartenenza prima di poter avanzare richiesta di passaggio.
Mobilità e vincolo quinquennale: regole e restrizioni
Un punto cruciale del nuovo CCNI riguarda il vincolo quinquennale per i docenti di sostegno.
I docenti titolari su posto di sostegno, anche se soggetti al vincolo, possono comunque richiedere il passaggio di ruolo su posti di sostegno in un diverso grado scolastico, a condizione di possedere la specializzazione richiesta.
Tuttavia, non possono chiedere il passaggio su posti comuni o su una classe di concorso fino al completamento del quinquennio.
Ad esempio, un docente di ruolo nella scuola dell’infanzia su sostegno, se in possesso della specializzazione per la primaria, può chiedere il passaggio su posto di sostegno nella scuola primaria, anche se è ancora all’interno del quinquennio.
Ancora, un docente di ruolo nella scuola secondaria di primo grado su sostegno, con specializzazione per il secondo grado, può chiedere il passaggio al sostegno della scuola secondaria di secondo grado.
Di contro, un docente su posto di sostegno che non ha ancora completato il quinquennio non può chiedere il passaggio su posto comune o su una specifica classe di concorso. Per ottenere il trasferimento su posto comune, è necessaria l’abilitazione per la classe di concorso richiesta.
Decorrenza del vincolo quinquennale in caso di passaggio di ruolo
Il passaggio di ruolo su sostegno comporta l’azzeramento del conteggio del quinquennio. Ciò significa che, anche se un docente ha già trascorso alcuni anni su sostegno nel precedente ruolo, con il passaggio dovrà ripartire da zero e completare un nuovo quinquennio.
Ad esempio, un docente di ruolo nella scuola dell’infanzia su sostegno che ottiene il passaggio alla scuola primaria su sostegno dovrà permanere nel nuovo ruolo per altri cinque anni, indipendentemente dagli anni già svolti nel ruolo precedente.
Un passo avanti nella mobilità del personale scolastico
Le modifiche previste dal nuovo CCNI rappresentano un importante adeguamento alle nuove esigenze del sistema scolastico. In particolare:
- Maggiore flessibilità per i docenti specializzati nel sostegno, permettendo loro di cambiare grado scolastico senza il vincolo dell’abilitazione sulla materia.
- Più opportunità di mobilità professionale, semplificando le procedure per chi vuole avanzare di ruolo all’interno del sostegno.
- Chiarezza sui vincoli quinquennali, con regole precise su chi può richiedere il passaggio e su quali posti.
La revisione si inserisce in un processo di aggiornamento delle normative sulla mobilità, riconoscendo il valore della specializzazione nel sostegno e garantendo una maggiore continuità didattica per gli studenti con disabilità.