L’assistenza a familiari con disabilità grave rappresenta una sfida significativa per molti lavoratori nel settore scolastico. La Legge 104/92, cardine della normativa in materia, concede permessi retribuiti per agevolare l’assistenza, ma la sua applicazione pratica presenta differenziazioni cruciali tra il Personale ATA e i docenti. E con il nuovo CNCL Istruzione e Ricerca 2022-2024 potrebbero addiruttura essere previsti dei permessi orari, ma solo per il Personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario.
Permessi Legge 104: le attuali disposizioni contrattuali
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) più recente, nello specifico il CCNL Istruzione e Ricerca 2019-21 del 18 gennaio 2024, all’art. 68, disciplina le modalità di fruizione dei permessi previsti dalla Legge 104/92 per il personale scolastico.
Mentre il Personale ATA può beneficiare di una flessibilità maggiore, i docenti incontrano restrizioni significative.
Personale ATA: flessibilità e modalità di fruizione
Per il personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario (ATA), il CCNL prevede una fruizione più duttile dei permessi. L’articolo 68 del CCNL Istruzione e Ricerca del 18 gennaio 2024, recepisce quanto stabilito dal CCNL 2019/2021, offrendo due principali modalità di fruizione:
- permessi giornalieri: il personale ATA può assentarsi per l’intera giornata lavorativa, come previsto dalla legge. In questo caso, l’assenza viene considerata in termini di giorni, con un giorno di permesso corrispondente a un giorno di assenza, indipendentemente dall’orario di lavoro previsto;
- permessi orari: alternativamente, il personale ATA ha la facoltà di fruire dei permessi a ore, entro un limite massimo di 18 ore mensili;
- fruizione mista: è consentito combinare permessi giornalieri e orari nello stesso mese. In questa eventualità, ogni giornata di assenza comporta una decurtazione di 6 ore dal monte ore complessivo, indipendentemente dall’orario di lavoro previsto per la singola giornata.
L’ARAN, con l’orientamento applicativo CIRS122, ha fornito ulteriori chiarimenti, specificando che il personale ATA può richiedere permessi anche di 3 o 4 ore giornaliere, rientrando sempre nel limite delle 18 ore mensili.
Tale flessibilità è un aspetto fondamentale per conciliare le esigenze di assistenza e gli impegni lavorativi del personale ATA.
Personale docente: limitazioni e disparità di trattamento
A differenza del Personale ATA, i docenti si trovano di fronte a limitazioni significative per quanto riguarda la fruizione dei permessi.
Le attuali disposizioni contrattuali non prevedono la possibilità di fruire dei permessi ad ore, obbligando i docenti a richiedere l’assenza per l’intera giornata lavorativa. Questa restrizione genera, di fatto, una disparità di trattamento tra le due categorie di personale scolastico.
La mancanza di flessibilità nella fruizione dei permessi rappresenta una criticità per i docenti caregiver, che spesso si trovano a dover conciliare le esigenze di assistenza con gli impegni didattici.
Richiesta e programmazione dei permessi
La corretta gestione dei permessi Legge 104 richiede una precisa programmazione, come stabilito dall’articolo 68 del CCNL Istruzione e Ricerca. Il Personale ATA deve comunicare all’amministrazione scolastica, all’inizio di ogni mese, il piano mensile di fruizione dei permessi orari.
Tuttavia, in caso di necessità urgenti, la comunicazione può essere effettuata nelle 24 ore precedenti la fruizione, ma sempre prima dell’inizio dell’orario di lavoro del giorno interessato. Tale procedura mira a garantire la funzionalità del servizio e una gestione efficiente delle attività amministrative.
Le prospettive di riforma contrattuale e il dibattito sindacale
Il tema della flessibilità nella fruizione dei permessi Legge 104 per i docenti è oggetto di un acceso dibattito sindacale. Diverse organizzazioni sindacali si sono espresse sulla necessità di introdurre modifiche nel prossimo rinnovo contrattuale.
Molte sigle sindacali ritengono fondamentale allineare le disposizioni contrattuali dei docenti a quelle del personale ATA, garantendo una maggiore flessibilità nella fruizione dei permessi, in linea con quanto stabilito dal d.lgs. 105/2022.
Esistono preoccupazioni: un’altra posizione invece, paventa il rischio che l’introduzione di permessi orari per i docenti possa comportare richieste di proporzionalità rispetto alle ore di lezione frontali, alterando di fatto il diritto dei lavoratori. È evidente, quindi, che una revisione della normativa debba considerare attentamente le esigenze dei docenti e la garanzia della continuità didattica.
Prossimi passi
La normativa sui permessi Legge 104 nel mondo scolastico evidenzia una disparità di trattamento tra il personale ATA e i docenti, con maggiori possibilità per i primi e restrizioni per i secondi.
In questo scenario, è indispensabile un intervento normativo che concili le esigenze dei docenti caregiver con il mantenimento della continuità didattica. Ci si auspica in un chiarimento normativo che tuteli entrambi, per garantire il diritto allo studio e l’assistenza ai familiari con disabilità grave.