Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Lombardia ha stabilito che i candidati che avevano partecipato al concorso per la classe di concorso A001 nel 2020 dovranno ripetere la prova pratica. La nuova convocazione è fissata per il 16 dicembre 2024 nella città di Lecco, in seguito alla sentenza che ha accolto i ricorsi presentati da alcuni concorrenti.
Il concorso del 2020
Il concorso ordinario bandito in Lombardia nel 2020 mirava al reclutamento di docenti su posto comune e di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
La selezione era articolata in più fasi, tra cui la prova pratica, il colloquio e la valutazione dei titoli, con un sistema di punteggio che prevedeva specifiche soglie per l’inserimento nella graduatoria finale.
Nel sistema di valutazione adottato, il punteggio ottenuto nella prova pratica risultava determinante.
Un punteggio inferiore a 40 su 100 nella prova pratica impediva ai candidati di raggiungere la soglia minima di 70 punti necessaria per superare la prova orale. Tale soglia veniva calcolata come media tra il voto della prova pratica e quello del colloquio.
Questa regola ha escluso diversi aspiranti dall’accesso alla graduatoria di merito e dall’abilitazione.
La violazione del principio dell’anonimato
Il TAR Lombardia ha accolto i ricorsi di alcuni candidati che avevano contestato la mancata osservanza del principio dell’anonimato nella prova pratica.
Secondo il TAR, una prova pratica richiede il contatto diretto tra il candidato e la commissione esaminatrice, che deve poter valutare non solo il risultato finale, ma anche le tecniche e i procedimenti adottati durante l’esecuzione.
Nei casi esaminati, tuttavia, la prova pratica si è concretizzata in un elaborato scritto accompagnato da una relazione descrittiva. Questa modalità non ha consentito un’interazione diretta tra candidati e commissione, facendo perdere alla prova il suo carattere pratico.
La commissione aveva, inoltre, richiesto ai candidati di apporre sui propri elaborati il nome, il cognome e la data di nascita, violando così la normativa sull’anonimato prevista dal D.P.R. n. 487/1994, che garantisce l’imparzialità della valutazione impedendo che l’identità dei concorrenti sia nota ai commissari prima di aver completato la correzione delle prove.
Il TAR ha, pertanto, sottolineato che, quando una prova si svolge in forma scritta, la regola dell’anonimato deve essere rigorosamente applicata, indipendentemente dalla denominazione attribuita alla prova.
L’inosservanza di questa regola rappresenta una violazione dei principi di imparzialità e buona amministrazione.
In seguito alla sentenza, i candidati che hanno presentato ricorso avranno l’opportunità di ripetere la prova pratica il 16 dicembre 2024.